Percorsi sonori di Glass
Un’ora per guardare la musica del nostro tempo e le sue stelle, i suoi sogni, partendo dalla originaria fascinazione dell’artista per le musiche d’Oriente e dalla originaria scena minimalista fino all’apertissimo ventaglio delle sue proposte ai nostri giorni. Si parlerà degli ultimi quarant’anni di musica, dalle utopie avanguardistiche degli anni Sessanta alla tecnologia padrona del nostro tempo, con una particolare attenzione per i numerosi incroci con la scena rock e con la lingua impetuosa della Beat Generation. Il titolo richiama naturalmente Ginsberg e le sue visioni ma va preso anche in senso letterale: la musica, le musiche della vita di Philip Glass sono un gigantesco, risonante, appassionato jukebox.
Riccardo Bertoncelli
Nato a Novara “sulle corde di Aries” nel 1952, ha scoperto il rock intorno ai 13 anni, cominciando presto a smaniarci. A 17 ha fondato la sua prima fanzine, a 21 ha scritto la prima storia italiana del rock (Pop Story, Arcana). Nel 1974 ha fatto parte del nucleo fondatore di Gong, la rivista rock più importante di quegli anni; sei anni più tardi, cambiate tante cose, ci ha riprovato con Musica 80. Nel 1981 ha debuttato come direttore di collana per Arcana, di cui nel 1985 è diventato direttore editoriale. Dal 1995 cura l’area musicale “Bizarre” all’interno del gruppo Giunti. Ha curato oltre 250 volumi di rock e varie umanità, a cominciare da una Enciclopedia Rock di mole treccanica. Tra le opere a lui più care, un’antologia di 30 anni di rock e oltre (Paesaggi immaginari), la biografia ufficiale di Ligabue (Vivere a orecchio) e un libro-omaggio a Fabrizio De André (Belin, sei sicuro?).
Tra il 1996 e il 1998 è stato direttore artistico del Salone della Musica di Torino. Da 27 anni scrive su Linus, dal primo numero su Musica! di La Repubblica (oggi diventato XL), collabora con Il Mucchio Selvaggio, Audio e Extra. Tiene un corso di Storia dell’Editoria Musicale al Master in Comunicazione Musicale per la Discografia e i Media presso l’Università Cattolica di Milano.