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04/09/2014 - 15:00

Rovereto - Giardino della danza

Il corpo abile. La zattera di nessuno

Piera Principe e Marco Baliani

Dove si situa nel corpo dell’attore danzatore il concetto di abilità? corpo atto, idoneo, esperto, capace.. ma in funzione di cosa? da quale luogo guardiamo l’abilità di un corpo? da quale angolazione valutiamo, giudichiamo, emaniamo verdetti? dall’etimologia latina habilis è qualcuno o qualcosa “facile da tenere in mano” e quindi maneggevole, adatto, capace. Ma forse quel tenere in mano un corpo la dice lunga sulla deriva delle nominazioni con cui crediamo di definire un ambito. Vorrei parlare dei limiti, delle divaricazioni tra forme diverse del sentire e dell’agire in campo teatrale; vorrei parlare di tutto questo a partire dall’esperienza racchiusa nel libro diario di Piera Principe, come occasione rara di coscienza del procedere artistico in questi nostri tempi. (Marco Baliani)

Piera Principe si è perfezionata a Parigi, New York e Boston. Fin dagli anni Ottanta si è aperta alla musica jazz e all’improvvisazione danzando come solista per importanti nomi del panorama nazionale e internazionale come Guido Mazzon, Giorgio Gaslini, Stefano Battaglia. Fino al 2010 ha fatto parte della Compagnia Sosta Palmizi diretta da Raffaella Giordano. Oggi esplora il limite come diversa opportunità.

Marco Baliani è attore di teatro e cinema, autore, scrittore e regista. Con lo spettacolo Kohlhaas del 1989 attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione, che segna la scena teatrale italiana. Nel corso degli anni prosegue la ricerca sulla narrazione, con numerosi spettacoli tra cui Tracce, Lo Straniero da Camus, Corpo di Stato, trasmesso in diretta televisiva su Rai2 così come Francesco a testa in giù. Ha lavorato con spettacoli corali come Antigone delle città o il progetto I Porti del Mediterraneo. Nell’agosto 2002 avvia con Amref un progetto di volontariato artistico con i ragazzi di strada di Nairobi.