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03/09/2005 - 16:00

Foyer dell’Auditorium Fausto Melotti

I Balcani. La memoria, il presente

SOPHIE TABAKOV e MELITA RICHTER MALABOTTA

Conduce l’incontro Davide Sighele, giornalista dell’Osservatorio sui Balcani, portale di informazione web sul sud est Europa.



“Per me la Bulgaria è sempre stato un Paese magico, che conoscevo poco. Ricevevo alcuni piccoli doni dalla Bulgaria, che conservavo. Ho sempre avuto l'impressione che fosse il Paese della bellezza. Per mio padre è molto diverso. Ha dovuto abbandonare la Bulgaria e questo è un ricordo a lui molto difficile. Ha fin dall'inizio voluto diventare francese il più rapidamente possibile. Quando ho iniziato ad occuparmi di Bulgaria ho incontrato le sue resistenze…”

Sophie Tabakov



Una danzatrice francese discendente di esuli bulgari, ed una scrittrice di Zagabria da anni a Trieste. E i Balcani, i ricordi di quanto si è lasciato, il tentativo di continuare a viverne il presente. È questo il senso dell’appuntamento con Sophie Tabakov e Melita Richter. Una riflessione quanto mai attuale poiché molti dei Paesi dei Balcani si trovano in questi anni nel difficile guado tra un passato di violenza, chiusura e nazionalismo e un progressivo riavvicinarsi a quell’Europa di cui fanno parte. Sino a quando le memorie delle comunità che vi abitano rimarranno divise, sino a quando non vi sarà uno sforzo di rielaborazione del conflitto, gli spettri del passato rischiano di continuare ad abitare anche il presente di queste terre.

Ma è la stessa Europa che non può pensarsi senza i Balcani. Perché i Balcani rappresentano quell’Europa di mezzo, quel luogo imprescindibile per smentire e smontare quello “scontro di civiltà” che rischia di divenire il caposaldo delle relazioni internazionali dei prossimi decenni.

Sophie Tabakov si è avvicinata alla danza contemporanea con Michel Hallet Eghayan e Margaret Jenkins e alla danza classica con Thomas Enckell e Dyana Byer. Da anni propone spettacoli in cui il canto si fonde alle sua danza. Iniziata al canto sacro da suor Maria Keyrouz e Borys Cholewka, continua la sua formazione nella lirica e nel bel canto con Anna Nozatti. Ha danzato alla Biennale di Lione – ove attualmente vive – , collabora col Théâtre Narration e presenta le sue creazioni in tutta Europa. Con Laurent Soubise ha fondato la compagnia Anou Skan, che presenta al Festival Oriente Occidente Temps de Feu e Horo. Una danza per la Pace. Sophie Tabakov ha vinto il premio Villa Medicis hors les murs nel 1992 per il progetto Day Woman, una ricerca condotta con gli indiani d’America per un solo ispirato alle danze rituali.

Con Temps de Feu la coreografa costruisce, insieme agli altri tre interpreti, un suo folclore slavo, immaginario, che prende le mosse dallo studio della tradizione, ma che si sviluppa nella felice fusione coreografica con la danza contemporanea. Per la coreografia passare da una gestualità contemporanea a movimenti codificati e ripetitivi presi dalla tradizione è come varcare una frontiera: un fare e disfare di figure in cui dal collettivo si scivola al personale, dal movimento di una folla si fluisce in un gesto che rivela la specificità e l’intimo di un individuo.

Melita Richter Malabotta si è laureata in sociologia con un master in sociologia urbana. Vive in Italia dal 1980. È coautrice di varie pubblicazioni tra le quali Conflittualità balcanica, integrazione europea (Editre Edizioni, Trieste, 1993); L'Altra Serbia, gli intellettuali e la guerra (Selene Edizioni, Milano,1996); Le guerre cominciano in primavera. Soggetti e genere nel conflitto jugoslavo (Rubettino Editore, 2003). Membro del Centro di Ricerche Etnico Politiche Internazionali (Roma/Trieste), svolge attività di mediatrice interculturale in Friuli Venezia Giulia ed è membro fondatore della Cooperativa Interethnos e dell'associazione Multietnica di Trieste.

Attualmente è curatrice della materia alla Facoltà di Formazione dell'Università di Trieste.