Un eccezionale incrocio tra i canti tradizionali Zulu e Sotho (le due grandi etnie nere dell’Africa del Sud), il jazz, il blues e il rythm-and-blues degli U.S.A. dà alla musica delle “townships” un suono e una energia uniche in Africa.
Mahlathini, il leone di Soweto, è con la sua orchestra, la Magkona Tshole band, e le Mahotella Queens, uno straordinario gruppo vocale, il creatore della musica “mbaquanga”, l’espressione più pura e più ritmata di questo sound sudafricano che sta conquistando il mondo.
Creato alla fine degli anni ’60 questo ensemble è stato capace di realizzare un’ammirabile sintesi della musica vocale e della chitarra Zulu, dei ritmi e delle danze delle strade.
Mahlathini, autentico idolo dei ghetti della comunità nera del Sudafrica, s’ispira ai canti tradizionali Zulu legati ai matrimoni e ai battesimi. La sua voce profonda o potente si accorda perfettamente con le armonie delle Mahotella Queens. Formatesi alla scuola delle corali religiose che prosperano nell'Africa del Sud, di volta in volta, soliste e coriste, esse fanno danzare e muovere a ritmo di swing le “townships” da due generazioni.