Powaqqatsi è la seconda parte della Qatsi Trilogy. Nel 1983 Koyaanisqatsi affrontava principalmente il degrado ambientale delle città industriali americane. Il secondo film, il cui titolo si riferisce allo stregone indiano e a “qatsi" che significa vita, focalizza la fonte attiva di disarmonia e perversione nella vita umana e lancia uno sguardo al terzo mondo, principale vittima di questa situazione. La sequenza iniziale è dedicata a un gruppo di africani stremati dal lavoro disumano. Le sequenze successive si spostano dall'Asia, all'India, al Medio Oriente, al Sud America in un contraddittorio e polemico alternarsi di immagini col "primomondo", in particolare Parigi e Berlino.
Il ritmo scandito del lavoro nei campi. Ombre danzanti su un campo di grano divengono aliti di vento che accarezzano prati, che a loro volta mutano in uno specchio di acqua di mare, che riflette placidamente tra le proprie maglie la luce del sole. Integrazione dell'uomo con l'ambiente, solidarietà "effettive" tra persone in un contesto ambientale che detta loro regole non scritte, riunioni semplici, spontanee, che divengono tradizioni ed usanze di un popolo. Non c'è affettazione, c'è partecipazione. Un treno irrompe nella scena, mostrando l'impeto dell'ossessiva ripetizione del suo 'cammino', panoramiche dall'alto di una città evidenziano solo l'ombra della bellezza della disposizione delle primitive costruzioni, una panoramica laterale non fa altro che evidenziare la ripetitività e la freddezza delle costruzioni moderne. Un bambino osserva ipnotizzato delle insegne al neon accese come stelle nella notte. Il cielo e l'orizzonte sono scomparsi, sostituiti dai mille dettagli della città. Fuoco, fiamme, nella piu' assoluta mancanza di rispetto verso la natura e le persone si forgia un'era dove la speranza e' un fido legato alle carte Visa/Mastercard.
La colonna sonora di Philip Glass è più ricca e varia di quella di Koyaanisqatsi ed è il risultato di una ricerca sulla musica brasiliana, peruviana ed africana. Glass usa strumenti indigeni e voci e inserisce anche effetti sonori naturali: il rumore delle cascate, il fischio di una locomotiva. La particolarità della colonna sonora consiste nel fatto di sottolineare l'utopico concetto della "cultura globale".