Documento lirico sui temi della civiltà della violenza, dei valori dell'uomo globalizzato e della velocità, Naqoyqatsi è anche la cronaca dell'evento più significativo degli ultimi cinquemila anni: il passaggio dalla vecchia natura primitiva alla nuova natura inventata dall'uomo, la tecnologia. Il film è strutturato in tre movimenti: il primo, Numerica.com, é un viaggio attraverso l'evoluzione del linguaggio dell'uomo e il dominio ; il secondo, Circus Maximus, mette in risalto come la fama di successo e il denaro siano in testa ai valori dell'uomo globalizzato; il terzo vuole evidenziare i danni della velocità. Il primo guarda le novità di un mondo dominato dalla comunicazione e le premesse del passaggio dal linguaggio umanoal codice numerico. Il secondo osserva il mondo dello sport, del gioco e della competizione. Il terzo infine osserva la velocità, la forte accelerazione nell’esistenza del XXI secolo.
Il titolo, dalla lingua hopi, scomposto in Na-qoy-qatsi può essere tradotto come “a vicenda – uccidere molte – vite”. In un’opera dove le immagini sembrano seguire l’ininterrotto flusso sonoro della musica di Philip Glass – e in cui il visivo sembra diventare una sorta di colonna sonora della musica – e interpretata dal violoncellista Yo-Yo Ma, Naqoyqatsi si sviluppa in tre movimenti. Reggio è come se cercasse di fermare momentaneamente quelle ininterrotte traiettorie visivo-sonore, di utilizzare il proprio repertorio di immagini velocizzandole e rianimandole attraverso il digitale per cercare di trasformare il presente in memoria, di cercare di trovare quella linea di separazione ormai labile nel passaggio/fusione tra mente e macchina. Così non si tratta tanto di un “montaggio delle attrazioni” o di quella regola tipica dei formalisti russi dove “due immagini non hanno senso prese separatamente, lo acquistano tramite il montaggio”. In Naquoyqatsi la fusione di immagini distinte e apparentemente insignificanti arriva tramite una circolarità dove un dettaglio o un colore ne apre altri amplificandoli. Così al movimento di atleti che cercano di superare i propri limiti si susseguono le immagini delle onde delle maree, sorrisi infantili, ghigni militareschi, volti dei grandi politici del mondo provenienti dal museo delle cere. Un’operazione estrema, sempre sul rischio di un sospetto di estetismo, ma comunque anche la forma di uno sperimentalismo fortemente coerente, realizzata da un cineasta che continua a negare la “parola”. Il titolo, dalla lingua hopi, scomposto in Na-qoy-qatsi può essere tradotto come “a vicenda – uccidere molte – vite”. In un’opera dove le immagini sembrano seguire l’ininterrotto flusso sonoro della musica di Philip Glass – e in cui il visivo sembra diventare una sorta di colonna sonora della musica – e interpretata dal violoncellista Yo-Yo Ma, Naqoyqatsi si sviluppa in tre movimenti. Reggio è come se cercasse di fermare momentaneamente quelle ininterrotte traiettorie visivo-sonore, di utilizzare il proprio repertorio di immagini velocizzandole e rianimandole attraverso il digitale per cercare di trasformare il presente in memoria, di cercare di trovare quella linea di separazione ormai labile nel passaggio/fusione tra mente e macchina. Così non si tratta tanto di un “montaggio delle attrazioni” o di quella regola tipica dei formalisti russi dove “due immagini non hanno senso prese separatamente, lo acquistano tramite il montaggio”. In Naquoyqatsi la fusione di immagini distinte e apparentemente insignificanti arriva tramite una circolarità dove un dettaglio o un colore ne apre altri amplificandoli. Così al movimento di atleti che cercano di superare i propri limiti si susseguono le immagini delle onde delle maree, sorrisi infantili, ghigni militareschi, volti dei grandi politici del mondo provenienti dal museo delle cere. Un’operazione estrema, sempre sul rischio di un sospetto di estetismo, ma comunque anche la forma di uno sperimentalismo fortemente coerente, realizzata da un cineasta che continua a negare la “parola”. La vita per Reggio, come la “trilogia qatsi” dimostra, è solo la fusione di musica e immagini.