Ko Murobushi è nato a Tokyo nel 1947. Determinante, nel ’68, il suo incontro con Tatsumi Hijikata, iniziatore del movimento “Buto” (“Danza delle tenebre”) e creatore dello spettacolo “La ribellione del corpo”. Murobushi lavora per qualche tempo al suo fianco e subisce la sua influenza decisiva. Nel 1970, Murobushi si allontana da Tokyo per fare pratica di ascetismo sulle montagne come “Yamabushi” (monaco itinerante). Nel ’72 diventa uno dei membri della compagnia di danza di Buto Dai Rakuda-Kan, con cui lavora in numerosi spettacoli fino al 1980. Nel ’74 fonda e dirige come coreografo l’unica compagnia femminile di danza Buto esistente in Giappone: Ariadone. Nel ’75 produce e dirige, per Ariamone, lo spettacolo “Vulcano femminile”, presentato a Tokyo e a Kyoto. Nel ’76 fonda la compagnia Sebi (“Fuoco dorsale”) e inaugura una scuola in una regione isolata al nord del Giappone, dove produce il primo spettacolo per il gruppo Sebi in collaborazione con Dai Rakuda-Kan. S’intitola “Monaco vagabondo”.
Nel ’77 comincia a creare la serie di danza Hinagata (“Matrice tenebrosa”). Nel ’78, a Parigi, crea “Le dernier Eden: porte de l’au-delà”, interpretato dalle compagnie Sebi e Ariadone. Nel 1980 per Ariamone, crea “Zarathoustra”, e inaugura la compagnia Lotus Cabaret (fusione di Sebi e Ariamone). Nell’anno successivo compone un assolo per la danzatrice Carlotta Ikeda: “Utt”, e inaugura a Tokyo un proprio spazio di lavoro (“Shy”) con uno spettacolo assolo: “Hinagata VII: Nèon ou néant”. E’ più volte in tournée in Europa con Ariamone e con Lotus Cabaret. Nel 1982, crea a Parigi, in collaborazione con Carlotta Ikeda, “improvisation”. Allo stesso anno risale la creazione dell’assolo “Hinagata VIII”. Nell’83, a Parigi, crea l’assolo “iki”, presentato anche in Italia, al Festival di Polverigi. Dall’84 all’86, il gruppo Ariadone compie varie tournée nei maggiori festival e città d’Europa.
Possono gli occidentali danzare il Buto? E’ questa la domanda che è stata spesso posta a Ko Murobushi in occasione dei suoi vari spettacoli in Europa. “Io credo profondamente nell’universalità del Buto in quanto plasticità corporale” – afferma il coreografo giapponese – “il lavoro con ballerini occidentali vuole essere una ricerca per incontrare dei corpi condizionati in modo differente dal mio”. “Lacrime d’Eros”, il nuovo spettacolo che Ko Murobushi proporrà a Rovereto con una compagnia composta da danzatori occidentali, non ha solo lo scopo di rispondere a questi interrogativi ma vuole anche approfondire un concetto, già espresso da George Bataille, di sacrificio e di abbandono, al quale Ko Murobushi aggiunge quello dell’estasi: “Tutte le immagini di “Lacrime d’Eros” saranno piene della freschezza propria dell’abbandono che ci permette di incontrare qualcosa fuori di noi”.