A Oriente Occidente a volte accade che è la danza stessa a prendere il sopravvento e a decidere per noi cambiando così la rotta della creatività, riorientando la bussola del Festival e offrendo la possibilità di scoprire dietro quelli che paiono incidenti di percorso nuovi stimoli creativi. Ostacoli che talvolta spingono i coreografi a rimettersi in gioco dimostrando così a loro stessi e al pubblico come la danza contemporanea sia un flusso di energie imprevedibile, un insieme di forme in continua evoluzione, impossibile da afferrare e definire, ma sempre in grado di sorprendere.
E così è accaduto per questo Festival. L’infortunio di uno dei danzatori dello spettacolo della compagnia Post-Retroguardia La douceur perméable de la rosée ha costretto la direzione artistica e il coreografo Paco Dècina a ripensare lo spettacolo, che sarà sostituito da La douceur backstage. Paco Decina si racconta.
La nuova pièce si terrà come previsto lunedì 31 agosto alle ore 20.30 presso l’Auditorium Melotti a Rovereto e vedrà due ballerini, interpretare alcuni estratti dello spettacolo inizialmente in programma. Mentre lo stesso coreografo Paco Dècina interverrà sul palcoscenico per svelare il backstage. Oggetto del suo racconto sarà la costruzione dello spettacolo, frutto dell’esperienza vissuta nelle remote Isole Crozet al confine del mondo sul suolo antartico.
Danza e racconto, immagine e musica, si fonderanno per mostrare al pubblico tutte le sfaccettature, i ruoli, le idee, che nascono, crescono e si trasformano rendendo possibile la nascita di uno spettacolo.
In scena i danzatori Vincent Delétang e Sylvere Lamotte.