Carla Rizzu esplora nel suo nuovo progetto intitolato L’ultima madre una figura arcaica e leggendaria della sua terra: l’accabadora, ovvero tra sardo e catalano ‘colei che porta a termine’. Quella donna che carica di pietas si reca in piena notte a dare l’ultimo saluto ad anziani e infermi, colei che risponde portando conforto all’ultima parola degli altri. Lo spettacolo, interamente al femminile per la sua Compagnia Nervitesi, incontra “una Sardegna antica” spiega Rizzu “ma non troppo, dove le cose faticano a essere chiare, dove gli occhi degli altri sono aghi che giudicano e forano l’anima”.
CID Cantieri, il progetto del Centro Internazionale della Danza di Rovereto rivolto alla valorizzazione di artisti emergenti italiani a cui vengono offerti residenze produttive, sostegno economico e confronto con il pubblico nell’ambito di Oriente Occidente, propone al Festival 2016 quattro promettenti autori: il friulano Tommaso Serratore, il pugliese Davide Valrosso, il siciliano Salvo Lombardo e la sarda Carla Rizzu.