La fame, l’emigrazione, l’abbandono delle montagne e l’avvento di un nuovo mondo: un grande affresco di storie, un intenso documento che prende avvio dalle originali testimonianze di contadini e montanari delle valli cuneesi raccolte da Nuto Revelli nei suoi libri Il Mondo dei vinti, Einaudi, 1977 e L’anello forte, Einaudi 1985 per poi intrecciarsi a quelle dei loro discendenti, uomini e donne contemporanei ancora cittadini di quelle terre trasformate. “Il tentativo – raccontano Fenoglio e Mometti – è stato quello di narrare in chiave poetica e cinematografica le storie raccontate dai vecchi e dai nuovi testimoni”. Queste voci provenienti da tempi diversi si mescolano alle immagini del paesaggio cuneese: un territorio fatto di resti, cicatrici, cimeli che visualizzano le distanze e le correlazioni tra la civiltà contadina e il presente post-industriale. Un’opera premiata al Torino Film Festival, al Premio Ucca-Venti Città e al 59° Trento Film Festival.