Parte dalle opere di Peter Greenaway cui ha dedicato studi e saggi, Domenico De Gaetano per affrontare il presente e futuro di un cinema sempre più rivolto alla tecnologia digitale. Prende spunto dai film del regista inglese per la loro connotazione di esperienze totali, in cui pittura, teatro, letteratura, musica e nuove tecnologie confluiscono in un felice esempio di estetica neobarocca ma dedica particolare attenzione alla sua nuova fase cinematografica-multimediale, quella inaugurata nel 2000 con l’avvio del grandioso progetto Tulse Luper e proseguita con il film Nightwatching e l'installazione Ripopolare la Reggia.
Questo permette a De Gaetano di fare alcune considerazioni sulle aspettative che oggi il pubblico ha rispetto alle immagini grazie a internet, computer portatili, telefonini, YouTube. Una sfida e una trasformazione che il cinema sa affrontare solo in parte perché, come sostiene Greenaway, “il cinema è morto. I creativi non fanno più cinema in senso tradizionale, ma investono le loro energie nelle nuove tecnologie. Il futuro è nel digitale”.
Direttore artistico di Volumina (www.volumina.net), Domenico De Gaetano si dedica allo studio dell’universo artistico di Greenaway sin dall’università. Per oltre dieci anni ha organizzato rassegne cinematografiche per il Museo Nazionale del Cinema di Torino e altri musei europei, coordinato le attività della Mediateca del Cinema indipendente della Città di Torino e curato cd di musica contemporanea e musiche per film per Decca, Universal e Felmay. Notevole è anche la sua produzione saggistica tra cui si ricorda Il cinema di Peter Greenaway (Lindau, 1995-2008), Cinema e Rock (con Simone Arcagni, GS, 1999), Dietro la cinepresa (con Nello Rassu, Lindau, 2008) e Torino. Ciak si gira! Breve storia del cinema a Torino da Profondo rosso a Dopo mezzanotte (Lindau, 2008).