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12/05/2010 - 18:00

Auditorium Fausto Melotti

Fatti e fattoidi

La realtà è invasa da elementi che hanno perso la loro identità perché gonfiati, travisati o camuffati, mutati. Gillo Dorfles ha coniato un termine per definire questi nuovi fatti “deviati”: fattoide. Il fattoide indica una alterazione trasversale e quotidiana con cui tutti si confrontano. Un oggetto che ha una doppia qualifica e questo coinvolge tempi e modi, cibi e informazioni: il jet lag ci mette di fronte a un orologio che corre più velocemente o più lentamente di quello del nostro corpo; gli alimenti vengono alterati, “innovati” o addirittura arricchiti di sapori e contenuti che non appartengono loro. Insomma non c'è ambito della quotidianità che no sia ormai coinvolto in questo processo che offre aspetti positivi – ad esempio le accresciute possibilità di informazione e conoscenza – ma anche negativi. Sollecitato dalle domande e dagli interventi di Aldo Colonetti, Gillo Dorfles, a tutti gli effetti un vero e proprio decano del pensiero in Italia, affronta questa nuova frontiera della contemporaneità tra riflessioni culturali e sociologiche e lancia uno sguardo sul futuro auspicando un ritorno alla creatività e alla spinta innovativa che può partire solo dall'individuo e dall'interculturalità.
Aldo Colonetti è filosofo, storico e teorico dellagrafica, giornalista, docente - ha insegnato Estetica alla Statale di Milano - e oggi è direttore dello IED, l'Istituto Europeo di Design.
Gillo Dorfles è nato a Trieste, nel 1910, è filosofo, critico  e pittore. Oltre ad essere stato professore di estetica a Milano, Trieste e Cagliari ha scritto molti saggi come Il divenire delle arti, Simbolo, comunicazione, consumo, Nuovi riti, nuovi miti. È stato tra i promotori dell'ADI, del Mac, ma è soprattutto uno dei pochi pensatori in grado di interpretare e lanciare uno sguardo competente sul presente e futuro della società e della cultura contemporanea.