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08/04/2006 - 13:00

Sala conferenze del Mart

Armonie dell'Estasi

Philip Glass e Bob Wilson presentano nel mondo Monsters of Grace, una performance musicale e visiva inedita, che usa i versi di Gialàl ad-Dìn Rumi, massimo poeta della cultura Sufi, come struttura testuale. Sotto la guida di Glass, Armonie dell’Estasi percorre un viaggio musicale nella cultura Sufi del Pakistan. Si tratta di un libero itinerario musicale, che si costruisce per associazioni e contrappunti sonori, per contrasti e assonanze visive, dove il caos rimanda alla ricerca di un’architettura musicale ordinata, il rumore diventa suono, musica organizzata e improvvisazione – la musica pakistana –, poi struttura seriale concertata – la musica di Philip Glass –. Il rumore assordante e privo di ordine di un mercato di Karachi si fonde con il battere ritmato delle tablas di Sohrab Fakir, nel tempio Sufi di Shah Latif; la afosa e buia notte pakistana diventa il palcoscenico dell’Olimpico a Roma, in cui lo stesso gruppo esegue il repertorio in forma di concerto; lo stesso palcoscenico accoglie l’algida orchestra di Glass che esegue Monsters of Grace.Il racconto di Glass agita gli elementi portanti della propria autobiografia minimale – la sua educazione classica occidentale e il coming of age musicale costituito dal viaggio Tangiers-Dehli, le sue esperienze con Ravi Shankar e altri interpreti della musica asiatica –, si addentra in alcune considerazioni personali e non accademiche sul misticismo, sulla musica, sull’interpretazione, introducendo i temi della musica Sufi.
Le immagini si muovono libere e assecondano la musica che è, insieme al discorso di Glass, la struttura portante del documentario, che si muove in un territorio strano e bivalente: la musica minimale, colta e raffinata di Glass e quella antica, popolare, orale, non codificata della mistica Sufi. E su questi due torrenti distanti Armonie dell'Estasi naviga con entusiasmo e libertà.