Introduce l’incontro Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino.
La forza economica tedesca non è diminuita con l’euro, ma alla costruzione della moneta unica è mancata la politica economica e fiscale comune. Il dolce veleno del debito in euro a bassissimo costo ha portato molti Paesi a indebitarsi oltre misura, senza investire però in infrastrutture, industria, ricerca e sviluppo e soprattutto nel sistema scolastico e universitario. La teoria della crescita sulla base di debiti è fallita. La Germania, descritta 20 anni fa come il grande malato del continente, è andata invece meglio, ma è evidente che ha difficoltà a assumersi il ruolo di leader. Questa difficoltà è dovuta alla sua storia. Ma quale linea seguirà ora la politica tedesca? Sono due i binari su cui si muove: uno, garantire la stabilità dell’Euro, anche con misure straordinarie; due, invitare i Paesi in ritardo ad applicare le riforme, sempre promesse ma mai attuate.