Introduce l’incontro Enrico Franco direttore de Il Corriere del Trentino.
La richiesta di energia aumenta sempre di più. Eppure non diminuisce il suo uso irrazionale. Quasi la metà del fabbisogno di elettricità nel nostro Paese è rappresentato da sprechi o inefficienze. Entro il 2020 la Comunità Europea ci impone di ridurre le emissioni di gas serra di addirittura 1/5, produrre almeno il 20% del nostro fabbisogno energetico da fonti rinnovabili e limitare della stessa percentuale i consumi. In Italia, solo la riduzione del 20% dei consumi elettrici, comporterebbe un risparmio di oltre 65 miliardi di euro al netto degli investimenti. Una cifra pari al costo di circa dieci centrali nucleari. Allo stesso tempo, in soli tre anni di “conto energia”, il fotovoltaico in Italia ha raggiunto la potenza installata di circa 1200 MW. La stessa potenza di una centrale atomica. In un simile scenario energetico e climatico come quello attuale, è davvero conveniente investire in centrali nucleari di terza generazione?