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08/09/2006 - 16:00

Palazzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto

Migrazioni senza sviluppo

Anna Maria Gentili e Fabrizio Floris

Conduce l’incontro Gianmario Baldi, direttore della Biblioteca Civica di Rovereto



Flussi migratori dalla periferia alla città contribuiscono alla crescita esponenziale della popolazione urbana, che assiste al costante abbassamento del livello delle proprie condizioni di vita e si vede costretta a ricercare quanto necessario per la sopravvivenza in assenza dei servizi essenziali.

Sebbene gli indicatori economici mostrino un effettivo aumento del reddito pro-capite, si tratta di una crescita senza sviluppo ai danni sia delle popolazioni urbane che di quelle rurali in quanto gli stati africani coinvolti sono a tutt’oggi vittime del meccanismo perverso del debito contratto con i Paesi economicamente più forti, una spirale da cui le popolazione africane non riescono a liberarsi nemmeno con i notevoli progressi economici degli ultimi anni.

Una delle risposte possibili a questa crisi è certamente investire sui tanti giovani che costituiscono la maggioranza della popolazione africana e che possono contribuire in maniera determinante alla riscoperta di un proprio spazio sul palcoscenico artistico mondiale.

Anna Maria Gentili e Fabrizio Floris illustrano le cause, gli aspetti e le possibili soluzioni al problema di questa crescita senza sviluppo.

Anna Maria Gentili è docente di Storia e Istituzioni dei paesi afro-asiatici all’Università di Bologna e membro del comitato scientifico di importanti riviste di studio sui paesi africani. E una delle studiose più autorevoli di problematiche storiche e politico-istituzionali dei paesi africani. E stata docente e ha condotto seminari presso istituzioni accademiche italiane, europee e africane

Fabrizio Floris è dottore di ricerca in Sociologia  dei fenomeni territoriali e internazionali e insegna Antropologia Economica presso l’Università di Torino. Ha svolto attività di ricerca nelle baraccopoli di Nairobi e Mombasa, nei campi per rifugiati del Kenya e tra i Nuba del Sudan.