Lo strumento letterario consente al suo autore di presentare, nella forma del racconto, un Medioevo diverso: lontano dagli stereotipi correnti, in base ai quali il lungo millennio diventa di volta in volta cristiano, barbarico, cavalleresco, cittadino, rurale, violento, superstizioso, buio e oscuro. Capire le ragioni ideologiche di queste incrostazioni, di questi strabismi interpretativi, che non di rado nascevano e nascono dal bisogno di giustificare i mali del presente o di assicurare antidoti efficaci per curarli, significa aprirsi all'incanto di un periodo ricco, vivace, inquieto, contraddittorio: perennemente librato tra ordine e disordine, tra cultura e natura, tra unicità e pluralità dei linguaggi, tra le seduzioni dell'oriente e le esuberanze dell'occidente.