Conducono l’incontro Lanfranco Cis e Paolo Manfrini, direttori artistici di Oriente Occidente.
“Con questa nuova creazione vorrei sorprendere, turbare, impressionare, trasportare la danza hip hop verso nuovi percorsi, mettendola a confronto con direzioni che la travolgano, la mettano in pericolo obbligandola a scoprirsi… Vorrei mostrarvi una danza più intima, più profonda, dalla pelle fino ai sentimenti.”
Anthony Egéa
Da danza di strada, nata a New York come espressione di contestazione culturale negli anni Settanta, l’hip hop è sbarcata in Europa venendo gradualmente inglobata dalle mode e dai fenomeni di massa.
L’hip hop si presenta oggi come una sorta di danza ritualizzata in cui la tensione si concretizza in una ‘sfida’ tra i danzatori: il pubblico acclama, incoraggia, giudica. Lo spazio di rappresentazione non è il palco o il teatro ma la strada – in origine i sobborghi le periferie delle metropoli americane - e il ‘cerchio’: in una metafora, il cerchio che delimita idealmente lo spazio della danza protegge dalla strada.
Con Amazones Anthony Egéa, si muove sulla linea di confine tra l’energia ribelle e a tratti violenta dell’hip hop e l’universo femminile, allontanandosi vorticosamente dai più comuni stereotipi che ne fanno due mondi distanti.
Con un significativo riferimento alla mitologia greca il coreografo porta in scena sei amazzoni contemporanee, che invitano il pubblico a riflettere sul tema dell’erotismo, del rapporto tra uomo e donna ma anche dell’incontro tra la cultura urbana da cui emerge l’hip hop e la danza contemporanea attraverso la quale la compagnia Rêvolution traccia indubbiamente una rotta atipica.