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07/09/2008 - 15:00

Sala conferenze del Mart

La Cina. L’Occidente guarda a Est

Renata Pisu

La Cina è lo specchio delle nostre brame. È un mondo “altro”, al quale poniamo domande sulla base delle nostre esigenze ed esperienze. O sulla base di quelli che vogliamo definire valori. Con questo atteggiamento abbiamo guardato prima alla rivoluzione, che ci ha infuso speranza (ma per loro che cosa ha significato?); poi a una restaurazione “capitalista”, che invece ci ha fatto sprofondare nel terrore di essere sorpassati, di non poter essere ancora i più belli del reame. Eppure pensiamo di esserlo ancora.

Accusiamo oggi la Cina di non conoscere democrazia, legge, diritti umani. Ma li ha mai conosciuti? O potrebbe forse esistere un’altra idea di giustizia sociale, di Dio, di convivenza civile? La risposta che diamo è no: la nostra idea o nessuna. La conseguenza è che non c’è conoscenza, se non distorta. Narciso dovrebbe riconoscere una dura verità: dovrebbe riconoscere che sua madre è l’ignoranza. Tuttavia la modernità è “cosa nostra” e all’Altro-gli altri spetta il compito di seguirci. Per forza. Ma a lungo andare, che importanza potrà avere il nostro vantato primato? Come dice Claude Levy-Strauss, non si sa chi fu il primo uomo che riuscì ad addomesticare il fuoco. Di questa grande invenzione o scoperta, nessuno può accaparrarsi il primato. Il mondo è sempre stato uno, un globo. L’Altro siamo noi, sono loro. Ma per quanto ancora?

Dopo aver studiato lingua e storia della Cina all’Università di Pechino negli anni Sessanta, Renata Pisu si è dedicata alla traduzione dal cinese di numerosi autori contemporanei e alla divulgazione della cultura cinese. Del giornalismo, con particolare riguardo all’Estremo Oriente, ha fatto poi la sua principale attività: negli anni Ottanta  è stata corrispondente del quotidiano La Stampa a Tokyo e in seguito, dal 1990, inviato speciale de La Repubblica. Di recente ha anche ideato e condotto per la Rai trasmissioni radiofoniche su la Cina, il Giappone e le megalopoli dell’Asia. Nel 2000 le è stato assegnato il premio Max David per l’inviato speciale e nel 2007 il premio Grinzane Cavour per la traduzione e la divulgazione della cultura cinese. Tra le sue pubblicazioni: La Via della Cina, Sperling e Kupfer (1999) e, sempre per lo stesso editore  Giappone: Alle radici del Sole (2000), Orient Express (2002) , Cina: Il drago rampante (2006) e il recente Mille anni a Pechino - Storia e storie di una città (2008).