Li abbiamo guardati con sospetto, spavento. Ora rappresentano quella speranza che vorremmo vedere anche nelle nostre vite e nei nostri Paesi. Il mondo arabo, o almeno quello che rappresenta nell'immaginario europeo, ha scandito profondamente gli ultimi dieci anni dell'Occidente declinandone le paure più profonde. Dall'attacco alle torri gemelle che a qualcuno ha fatto teorizzare lo scontro di civiltà a questa nuova e improvvisa esplosione che però non sembra legata ad alcun movimento terrorista bensì a una diffusa voglia di libertà e dignità. Le giovani generazioni del mondo arabo – quelle che comunicano attraverso internet e che attraversano il mare su carrette improvvisate – vogliono costruire un nuovo futuro. È la speranza e la promessa di un mondo come lo si vorrebbe che sostituisce la minaccia del terrore? È una nuova fase storica? È la migliore risposta all'epoca del terrorismo, ai suoi metodi e alla sua interpretazione del mondo e dei suoi rapporti di forza?