Modera l’incontro Roberto Bombarda.
Il Kazakistan oggi vive l’euforia dello sviluppo che l’Italia non ricorda nemmeno più. Eppure la sua crescita è legata a doppio filo con l’economia italiana. L’ENI ha infatti un ruolo chiave nella gestione dei giacimenti kazaki di petrolio e gas e molti sono gli italiani che lavorano in Kazakistan, in particolare nelle regioni intorno al Mar Caspio, dove è stato girato questo film. Le immagini delle grandi steppe euroasiatiche, degli spazi infiniti e ordinati delle terre post-sovietiche si intrecciano con quelle dell’Italia anni Sessanta, trovate sia negli archivi ENI sia in quelli personali della madre e del padre di Segre che negli anni Sessanta, ventenni, hanno vissuto l’euforia della crescita. Viaggiando tra Aktau e Astana, tra le steppe petrolifere a ridosso del Mar Caspio e l’iper-modernità della neo capitale, il film si ferma ad ascoltare le vite e i sogni di vecchi contadini, pastori e di giovani donne le cui vite sono rivoluzionate dall’impatto delle multinazionali del petrolio. I loro racconti dialogano a distanza con quella di uomini e donne italiane che cinquant’anni fa vissero analoghe emozioni e speranze.
In collaborazione con MonturaEditing.