L’analisi del rapporto tra la danza e l’arte a partire dal Rinascimento testimonia che non si tratta di una relazione ma di una strumentalizzazione dell’una sull’altra. Il paradosso è che danza e arti visive sono allo stesso tempo completamente indipendenti tra loro ma anche parti di un rapporto fecondo. Questo spiega come la relazione tra Cunningham e Rauschenberg appare più evidente rispetto a quella tra Picasso e Massine e Nijinsky o Roerich con i balletti russi. Con la generazione più giovane dei coreografi attivi dalla fine degli anni ’90 si è verificata su questo tema una seria evoluzione. Tuttavia la relazione non si sviluppa ancora sullo stesso piano. Allora come si fa ad inventare dei rapporti compiuti tra la danza e le arti plastiche? Il progetto di Philippe Verrièle e Laurent Pailler è una risposta a questo interrogativo.