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09/09/2004 - 16:00

MART Sala Conferenze

Dai monti della Persia alle pianure dell'Olanda la nascita di uno scrittore”

KADER ABDOLAH

La condizione dell'immigrato in un paese lontano, lo spaesamento di fronte al comportamento degli abitanti del paese ospitante, la difficile ricerca di identità, il precario equilibrio tra memoria e presente sono i temi che troviamo nei romanzi dell’iraniano Kader Abdolah. Se ne "Il viaggio delle bottiglie vuote" è Bolfazl, protagonista ed alter ego dell'autore, a dare testimonianza di una storia di immigrazione e di un lento processo di adattamento a una realtà così diversa da quella vissuta, nel seguente "Scrittura cuneiforme" sarà Ismail, anch’egli figura-specchio di Abdolah, a risalire il fiume del suo passato, ripercorrendo con nostalgia e poesia ottant’anni di storia dell’Iran. Per Kader Abdolah, rifugiato politico in Olanda dal 1988 e Premio Het Gouden Ezelsoor 1993 per l’opera d’esordio più venduta, la letteratura acquista valore morale e funzione essenziale di testimonianza, praticata anche attraverso l’inconsueta adozione della lingua del paese che l’ha accolto.

Pseudonimo di Hossein Sadjadi Ghaemmaghami Farahani, Kader Abdolah è nato ad Arak nell’attuale Iran nel 1954. Ha studiato fisica all’Università di Teheran, dove entra a far parte del movimento di opposizione al Regime. Nel 1985 è poi costretto all’esilio: lascia il suo paese dopo la pubblicazione di due suoi libri. Si rifugia prima in Turchia e poi, seguendo l’invito delle Nazioni Unite, nel 1988 raggiunge l’Olanda come rifugiato politico.

Da allora ha scritto e pubblicato in olandese: la raccolta di racconti De adelaars (Le aquile, 1993) si è aggiudicata il Premio Het Gouden Ezelsoor per l’opera d’esordio più venduta. Le fanno seguito una seconda raccolta, De meisjes en de partizanen (Le ragazze e i partigiani, 1995) ed i sopraccitati romanzi Il viaggio delle bottiglie vuote e Spijkerschrift (Scrittura cuneiforme, 2000). Ha una rubrica su uno dei più importanti quotidiani olandesi, il De Volkskrant.