Uno sguardo sulla nuova coreografia europea a cura di Silvia Fanti/Xing con un'introduzione di Jean-Marc Adolphe
Scritto in presa diretta con una realtà mutevole e refrattaria alle etichette, questo libro dà voce a cinque protagonisti di una generazione irrequieta già diventata oggetto di culto, fenomeno che ha conquistato la scena europea, come sottolinea il critico francese Jean-Marc Adolphe nella sua introduzione, "dando vita a un'arte indisciplinare che rimette in circolo su un terreno comune materiali provenienti dalla danza, dalle arti visive, dalla musica, dal teatro ; senza che si tratti peraltro di cercare la quintessenza di uníarte totale. Al contrario, proprio perchè la totalità del mondo non può più essere compresa all'interno dello spazio di una creazione (del resto, è mai stato così?), le esperienze si scompongono e si frammentano, per assemblarsi poi in vari aggregati compositi".
Al di là delle diverse estetiche, il lavoro dei coreografi Jérôme Bel, Xavier Le Roy, Myriam Gourfink, Kinkaleri e MK parte dalla centralità del corpo come 'luogo instabile della ricerca': il corpo semiotico di Jérôme Bel, dai nudi griffati del suo Jérôme Bel agli abiti-scritte di Shirtologie sotto il segno di un umorismo minimale; il corpo osmotico di Xavier Le Roy, archivio di imprevedibili metamorfosi, repertorio di una contemporaneità in cui si fondono organico e inorganico; il corpo non lineare di Myriam Gourfink, in cui la lentezza ipnotica del gesto crea nuovi dispositivi spaziali e sonori; il corpo icona di Kinkaleri, crocevia di flussi di pensiero in bilico tra mito e anonimato; il corpo ottuso di MK, simulacro glamour spossessato e decostruito con viscerale estraneità. Corpi evanescenti e radicali nello sfuggire alle trappole seducenti della coreografia e nel mandare in frantumi le consuete divisioni tra generi e discipline. Destabilizzare, sovvertire, attraversare zone di transizione e di indefinitezza praticando forme di straniamento spaziale, acustico e corporeo, inventando nuove tipologie di movimento e di rapporto con lo spettatore: queste le coordinate di un'arte fuori formato che indaga con lucidità lo scenario contemporaneo.
Spostate le frontiere della creazione, questo libro rileva nuovi equilibri nelle arti della scena internazionale, indicando prospettive che vanno al di là dello specifico campo della coreografia e che aprono squarci verso altri ambiti (la musica, le arti visive, il comportamento).