Il nuovo circo è il fenomeno del giorno, che dalla Francia e dai paesi francofoni dilaga nei festival europei. Non più costruito a numeri singoli, ma “messo in forma” teatrale e danzata, con una sua drammaturgia capace di legare le varie componenti, dall’acrobazia alle prodezze dei giocolieri agli scherzi dei clown, il circo del 2000 sta reinventando se stesso e, insieme, regalando al teatro e alla danza, che ne hanno gran bisogno, materia fresca su cui lavorare. Del resto proprio al circo si ispirò il padre nobile di queste innovazioni a venire, Jean Cocteau, quando inventava l’epocale “Parade” per i Ballets Russes nel 1917, complice la geniale triade Satie, Picasso e Massine. Da allora proprio la Francia, dove tutte le avanguardie e tutti gli “ismi” sposarono lo spettacolo popolare, la Francia ancora e sempre tanto amante del teatro di strada, del varieté, del cabaret, e i paesi francofoni come il Québec, hanno rinverdito il piacere del circo tradizionale- un misto di rischio, abilità, perfezione mozzafiato, commedia, narrazione- con impaginazioni “altre”, fresche, inventive, da Zingaro con i suoi cavalli, al Cirque Plume al Cirque du Soleil, per citare solo i più noti. Ma molta importanza, nella fioritura del nuovo circo, ha avuto anche la scelta dell’Ecole Nationale des Arts du Cirque di Chalons di affidare, per iniziativa di Bernard Turin, ogni anno lo spettacolo dei diplomati a coreografi scelti della danza contemporanea francese, da Josef Nadj, che ha iniziato nel 1995 con il suo kafkiano “Le cri du camaleon”, a François Verret, a Héla Fattoumi e Eric Lamoureux, a Francesca Lattuada, quest’anno. Tendone, pista, teatro, capannoni e vecchie fabbriche: un luogo vale l’altro per queste variegate forme di fascinosa “arte dell’intrattenimento” e della meraviglia, che sanno “trasformare la polvere in oro”, come scriveva Jean Genet. Il Cirque Baroque di Christian Taguet, capo-comico poliedrico, che vanta un buon retroterra teatrale, che ha insegnato chitarra ed è poi diventato acrobata, da autodidatta, nasce dall’esperienza della compagnia da lui stesso creata nel 1973, Le Puits aux Images, che ha poi assunto il nome attuale, nel 1987. L’intenzione di Taguet nel definire la sua troupe, appunto, Cirque Baroque, è quella di “conservare l’essenza tradizionale del circo attraverso la difficoltà degli esercizi, rinnovandone però l’immaginario e i codici”. Per dar corpo a questo ambizioso progetto ha messo mano a suggestioni d’oriente come per “Ningen” da Yukio Mishima e a una rilettura dei miti fondatori della cultura occidentale, da “Candides” a “Frankenstein”, passando per “Troie ou les aventuriers de la cité perdue”, il titolo con cui si presenta a Rovereto, un festival che non è nuovo alle arti circensi: basta ricordare le evoluzioni aeree degli australiani di Strange Fruit nel 1999. L’”Iliade” di Omero è una delle fonti privilegiate, quella leggendaria, di “Troie ou les aventuriers de la cité perdue”, a cui si aggiungono le riscritture-avatar di Racine, Giraudoux, Offenbach. Un’altra sorgente di ispirazione è quella dei cercatori di tesori perduti, scienziati o ciarlatani, archeologi mitici come Heinrich Schliemann o impostori con le loro mappe fasulle. Il passaggio da Omero all’oggi è suggerito dalla mutevolezza delle scenografie-proiezioni, che prendono vita come su una carta immaginaria dove si disegnano colline, uomini, cavalli- tra cui appunto quello-trappola passato in proverbio che fece cadere la città in mano al nemico- avventurieri, sognatori e fantasmi del passato. La guerra, l’amore, la morte, l’invidia, il sacrificio, il desiderio sono i temi che fanno entrare in risonanza, con un nuovo ritmo di racconto non più lineare, ma per sovrapposizioni, la plasticità statuario-eroica del mondo greco antico e l’immaterialità elettronica di quello contemporaneo. Scena e costumi sono di Enzo Iorio, napoletano, già danzatore con la compagnia ‘86 di Marianna Troise. Un valido contributo mediterraneo a questa fiction senza tempo e senza età.
A la recherche de la citée perdue…
Les Aventuriers de la Troie perdue…
A la recherche des Troie perdues…
Troja Jones…
Trois fois Troie…
Troie Troie Troie…
L’Ilion du Trésor…
Embrasse moi Ilios…
Embrase toi Ilios…
A tu et à Troie…
De Troie à Hissarlik…
La guerre de Troie continue…
Alla ricerca della città perduta…
Gli avventurieri della Troia perduta…
Alla ricerca della Troia perduta…
Troia Jones…
Tre volte Troia…
Troia Troia Troia…
L’Ilio del Tesoro…
Abbracciami, Ilio…
Infuocati, Ilio…
A te e a Troia…
Da Troia a Hissarlik…
La guerra di Troia continua…
Cirque Baroque di Christian Taguet