Al primo posto della hit parade del teatro di strada, il gruppo australiano Strange Fruit diretto da Roderick Poole si è specializzato in performance di grande impatto visivo interamente giocate in aria. I loro spettacoli si svolgono infatti a quattro metri e mezzo dal suolo su particolari pertiche flessibili: veri e propri balletti aerei che hanno la grazia di eteree farfalle e la poesia dei racconti fiabeschi. Prigionieri tra cielo e terra, gli interpreti di Strange Fruit si lanciano nel vuoto, sfiorano il suolo senza mai toccarlo, si uniscono in aria per un istante e subito ritornano alle loro oscillazioni solitarie. C’è l’arte dell’acrobazia in loro, ma anche la grazia della danza, la stilizzazione e l’enfatizzazione del mimo, il teatro nella caratterizzazione dei personaggi.
Due lavori terranno con il naso all’insù il pubblico di questa edizione di Oriente Occidente: The Spheres, creato per il festival Moomba di Melbourne nel 2001, e The Field, il primo lavoro della compagnia risalente al 1994.
The Spheres, l’ultimo spettacolo del gruppo, affronta invece il tema della creazione, della vita, attraverso lo sguardo al tempo stesso fantastico, poetico e umano caratteristico della compagnia: dal miracolo della nascita, alla scoperta delle leggi della fisica, The Spheres svela il rapporto tra l’umanità e il pianeta Terra.
Le sfere giganti, metafora della forma molecolare, del principio della vita, dell’embrione, sono arroccate nel cielo come astri luminosi. Ad un tratto iniziano a rumoreggiare in modo sempre più evidente e caotico. Appaiono degli esseri umani ancora in stato fetale, raggrinziti e indifesi. Poi, improvvisamente, il tono cambia: questi esseri umani, già diventati grandi, discutono, si corteggiano, si accoppiano. Ma al desiderio sociale presto si sostituisce la voglia di solitudine, la necessità di costruire un proprio mondo; come stiliti, isolati nell’ascesi, si issano al di sopra del loro globo, prima di scoprire l’ebbrezza della libertà e darsi alla fuga.
La fama internazionale di Strange Fruit, che li ha portati ad esibirsi in più di centosettanta festival negli ultimi sei anni, si deve allo stile unico e impeccabile degli allestimenti e degli interpreti, alla fantasia con la quale costruiscono i loro spettacoli, alla mescolanza armonica di danza, acrobazia, commedia e scultura.