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10/09/2010 - 19:00

Rovereto, Auditorium Fausto Melotti

Songook Yaakaar - Facing up to hope

Germaine Acogny, Pierre Doussaint, - Jant-Bi, Songook Yaakaar - Facing up to hope

Germaine Acogny, la danza come gioiosa battaglia  
La mia arma, il mio traghetto è la Danza,
benedetta dagli dei ancestrali del mio popolo.
Danzo al di là delle parole e dei mali di questo mondo
nella speranza per le mie Afriche danneggiate
e in difesa della mia gioiosa partecipazione.
Germaine Acogny
 

Incontrare Germaine Acogny è confrontarsi con la danza come potente mezzo di comunicazione, un corpo collettivo che chiede ascolto. La sua arte è ambasciatrice nel mondo della cultura e della danza africana, non chiusa nei suoi territori e nelle sue radici ma politicamente propositiva di uno sguardo attento sulla società globale e sullo scambio tra tradizione e linguaggi contemporanei. Presentando la creazione coprodotta da Oriente Occidente ci allerta così su se stessa: “Considera il mio background, che mi dà libero accesso alla globalizzazione: genere femminile, gruppo etnico Yoruba, nata nel Benin (prima chiamato Dahomey), nazionalità senegalese e francese, sposata a un tedesco”. Danzatrice, coreografa, insegnante è considerata a ragione la madre della danza contemporanea africana. 

 
Songook Yaakaar – Facing up to hope 
Il nuovo lavoro di Germaine Acogny, che Rovereto presenta in anteprima sul debutto mondiale il 17 settembre alla Biennale de la Danse di Lyon, chiama in causa il nostro sguardo sull’Africa e sul mondo. Scrive Acogny: “Per molto tempo mi sono chiesta quale fosse il modo migliore per rispondere a quelli che parlano dell’Africa senza in realtà conoscerla. Oggi rispondo loro attraverso la Danza e con parole di diversa provenienza. Ho scelto di usare la mochery dance, una tradizione ancora oggi molto viva nell’Africa occidentale che permette di prendersi in giro gli uni con gli altri”. Una pratica sociale che in Africa coinvolge intere famiglie e che è un mezzo di conciliazione sociale, una strategia per cambiare prospettiva, per disinnescare la rabbia, per sciogliere le tensioni attraverso la risata. Continua Acogny: “Come ha detto il nostro poeta-presidente Senghor , l’Africa porta la risata del mondo”. E prosegue servendosi dello scherzo come arma di battaglia: “All’uomo che disse che il dramma dell’Africa deriva dal fatto che in Africa l’Uomo non ha fatto abbastanza parte della Storia, rispondo, sì ma ricordati che il primo africano a entrare nella Storia fu una donna, tre milioni di anni fa, chiamata Lucy, la madre dell’umanità celebrata dai Beatles in Lucy in the Sky with Diamonds. Uno spettacolo da scoprire per ritrovare e condividere, pur consci di questi tempi bui, la speranza, la gioia. 
  

CHI È GERMAINE ACOGNY
Senegalese e francese, Germaine Acogny ha diretto dal 1977 al 1982 il Mudra Afrique, fondato nel Dakar da Maurice Béjart. Nel 1997 è diventata direttrice artistica della sezione danza in Afrique en Création di Parigi. Con il marito, Helmut Vogt, ha creato in Senegal l’International Centre for Traditional and Contemporary African Dance, chiamata l’École des Sables, luogo di scambio fecondo per danzatori di tutto il mondo. Insieme alla sua compagnia Jant-Bi, ha girato il mondo con assoli e spettacoli di gruppo. Nel 2007 ha ricevuto insieme al giapponese Kota Yamazaki a New York un Bessie Award per la coreografia del loro spettacolo Fagaala. 
  
   
www.jantbi.org

Coreografia Germaine Acogny, Pierre Doussaint
Concezione e danza Germaine Acogny
Musica Fabric Bouillon-LaForest
Luci Horst Mühlberger
Video Frédéric Koenig
Testi Bernard Mounier
Costumi Angélique Diedhiou 

  
Coproduzione Oriente Occidente, Biennale de la Danse/Lyon, Grand Théâtre de la Ville/Luxembourg, Culturesfrance, Compagnie Preljocaj/Aix en Provence, Tanzhaus NRW/Düsseldorf, Centre National de la Danse/Paris, Centre de Développement Chorégraphique/Toulouse, African Dance International/Hambourg, Ballet National de Marseille 
  
anteprima
coproduzione Oriente Occidente

durata 60 minuti