Il Centro Coreografico Nazionale (CCN) Ballet de Lorraine è stato creato nel 1978 con una duplice missione: da un lato diffondere e rinnovare le forme del balletto classico e il repertorio contemporaneo, dall’altro aprirsi a creazioni di autori del nostro tempo. Soprattutto negli ultimi tre anni, sotto la direzione di Didier Deschamps, la compagnia francese con sede a Nancy ha incrementato le commissioni ad autori contemporanei scelti sia tra i più noti del panorama europeo, sia tra le file della compagnia e si è concentrata sulla ripresa di opere significative del repertorio del XX secolo. Le due serate che il Festival Oriente Occidente dedica quest’anno alla compagnia sono rappresentative di questa duplice missione: la Serata Loie Fuller porta in scena un trittico firmato da interessanti autori di oggi (Barcellos, Blumenthal, Béranger) che hanno reso omaggio, secondo la loro singolare poetica, alla danzatrice della luce amata dai futuristi e dai poeti parigini di inizio secolo; il secondo programma, invece, ripropone quattro capolavori della storia della danza del XX secolo come La Pavane du Maure di José Limón, L’Après-Midi d’un Faune di Vaslav Nijinski, Duets e Crises di Merce Cunningham.
Non essendo il CCN - Ballet de Lorraine un organo -come si è detto- esclusivamente incentrato su un unico coreografo che ne qualifichi l’identità artistica, ma al contrario, uno strumento messo al servizio di molti autori che propongono al pubblico il frutto della loro ricerca e della loro visione del mondo, risulta particolarmente interessante vedere come tre autori dalla cifra stilistica molto diversa abbiamo pensato a Loie Fuller. Marcia Barcellos è stata allieva di Alvin Nikolais prima di fondare la compagnia Système Castafiore e sviluppare un universo coreografico che si nutre del multimediale, dell’astratto fantasioso, dell’estetica ‘da fumetto’. Il suo L.F.O.- Low Frequency Oscillator creato per il Ballet de Lorraine è un lavoro che ribalta la visione dei colori, del movimento e della luce in una forma di ebbrezza sperimentale realizzata attraverso un dispositivo illuminotecnico fatto di proiezioni prodotte in modo aleatorio dal sistema informatico che spaziano in una infinita varietà di combinazioni luminose dialogando con la coreografia e vestendo il danzatore di una seconda pelle.