La ricerca professata da Shobana Jeyasingh – coreografia originaria di Madras, alla testa dal 1988 di una delle più curiose Compagnie Londinesi – nutrendosi del confronto tra lo stile classico della danza del Sud dell’India, il Bharatha Natyam, e un approccio alle coreografia d’impronta occidentale, propone un’esperienza di contaminazione tra culture distanti che rispecchia, da un punto di vista artistico, la realtà sfaccettata dell’attuale società multietnica. Da Configurations (’88) al recente Polimpsest (stagione ’96 / ’97), la Jeyasingh utlizza il Bharatha Natyam come base grammaticale delle sue danze, per stravolgerne i ritmi e le forme alla luce di un dinamismo coreografico stimolato da costanti rapporti di collaborazione con artisti europei come Michael Nyman, Kevin Volans, Richard Alston. Rapporti instaurati, come ben sottolinea su The Guardian il critico Judith Mackrell, in via di curiose affinità: un esempio è la partitura di Configurations, commissionata dalla Jeyasingh a Michael Nyman, in virtù di un’analogia sentita dalla coreografa indiana tra le leggi numeriche del Bharatha Natyam e il sistema matematico sotteso alle composizioni del musicista. Titolo vincitore nel ’93 del Prudential Award for the Arts, Romance ….with footnotes è danzato sulla partitura originale eseguita dal vivo di Glyn Perrin, alternata a ritmi parlati di Karaikudi Krishanamurthy. Spiega l’autrice: “Romance ….with footnotes non ha una storia, ma una trama, un disegno. I caratteri di questa trama sono i danzatori, il tempo e lo spazio; insieme creano intenzioni, umori e significati. Un romanzo si distingue da un manuale perché in esso l’autore è libero di dar corpo ai suoi paesaggi personali. Le note a piè di pagina, al contrario, appartengono al mondo dei fatti e alle informazioni verificabili. Nello spettacolo i principi del Bharatha Natyam sono le note a piè di pagina che stanno alla base di questo particolare romanzo”. Dal canto suo, specifica Glyn Perrin: “Il punto di partenza di Romance ….with footnotes è una collezione di jathi – serie di sillabe composte appositamente da Karaikudi Krishanamurthy – che fungono da ritmiche note a piè di pagina del testo principale della mia musica”. Polimpsest è il frutto della collaborazione tra la Jeyasingh e il compositore Graham Fitkin. La Jeyasingh lavora sull’idea della riutilizzazione delle antiche pergamene, pensando ai danzatori come depositari di esperienza, nascosta o visibile come lo sono le scritture sovrapposte del palinsesti. Fitkin esplora i ritmi della musica indiana e del Tamil – lingua dell’India meridionale e dello Sri Lanka – firmando una partitura stratificata che nella sua struttura si ricollega idealmente al titolo della creazione.