Da Robert Flaerthy a Michael Moore, quella del cinema documentario è la storia di una complessa forma di appropriazione della realtà. Il documentario è ad oggi un territorio aperto, linguisticamente vario e incerto, che raccoglie percorsi e prospettive assai differenti. Cos’è il documentario? Quali le sue caratteristiche? Cosa nascondono espressioni come “cinema del reale” e “cinema verità”? C’è posto, al cinema, per la verità? Quali le ragioni del crescente successo dei “falsi documentari”? Marco Bertozzi, figura di riferimento degli studi sul cinema del reale, ci guiderà alla scoperta delle differenti facce del documentario: da “creatore di realtà” e strumento di propaganda a mezzo privilegiato del “cinema di pensiero”. Negli ultimi anni sembra che il documentario sia riuscito a trovare nuovamente posto nell’orizzonte mentale dello spettatore italiano, ma le forme poetiche legate al cinema di realtà sono oggetto di scarsa valorizzazione. Ecco una buona occasione per conoscere e rivalutare le raffinatezze dell’idea documentaria e scoprire i segreti del carattere ambiguamente documentale del cinema.
Marco Bertozzi, documentarista, professore di Cinema documentario e sperimentale allo IUAV di Venezia, fa parte di quel gruppo di autori che, negli ultimi anni, si è accostato al cinema del reale in molteplici direzioni, unendo una forte ricerca espressiva all’impegno per la crescita del cinema indipendente e del documentario di creazione. Fra le sue opere: Appunti romani (2004), Il senso degli altri (2007), Predappio in Luce (2008). All’attività di filmmaker associa da sempre la riflessione teorica sulle forme del cinema realista, con saggi in riviste nazionali e internazionali e testi quali L’idea documentaria (Torino, 2003) e Storia del documentario italiano (Venezia, 2008), l’attività di promozione culturale, l’impegno didattico (al Centro Sperimentale di Cinematografia, al DAMS di Roma Tre, all’Università di Macerata). Ha pubblicato, fra l’altro, La veduta Lumière. L’immaginario urbano nel cinema delle origini (Bologna, 2001), L’occhio e la pietra. Il cinema una cultura urbana (Torino, 2003) e curato Bibliofellini (la bibliografia generale su Federico Fellini, 3 voll., Rimini/Roma, 2002-2004).