Kyle Abraham è il volto nuovo della danza made in USA. Coreografo che ama mescolare le carte e i generi, si presenta al grande pubblico con uno stile che è felice ibridazione di danza vernacolare afroamericana e tradizione aulica della modern dance. Nei suoi spettacoli si innesta la storia personale e la ricerca di identità, l’energia frizzante dell’hip hop e dell’urban dance con la solida tecnica contemporanea.
Diversi i lavori di successo creati nella sua esplosiva carriera per la Abraham.In.Motion, compagnia installata a New York da un decennio, a cui si sommano le commissioni per ensemble di fama come l’Alvin Ailey Dance Theater, la Hubbard Street Dance Chicago e un singolare progetto con Wendy Whelan la principal dancer del New York City Ballet con cui Abraham ha interpretato un passo a due.
In Pavement tratteggia un potente ritratto della vita di strada consumata tra gang rivali e polizia violenta. La colonna sonora è un collage che incorpora il jazz e il repertorio barocco di Vivaldi e Bach, adagiandosi, nel suo momento più intenso, sul Peter Grimes di Benjamin Britten opera-specchio dell’assunto narrativo di Abraham in quanto anche qui il protagonista diviene vittima delle circostanze e della comunità.
Ispirato dai ricordi adolescenziali del celeberrimo film Boyz n the Hood/ Strade violente e dal classico della letteratura americana di Souls of Black Folk di W.E.B. Du Bois’s , Kyle Abraham prova a riproporre vent’anni dopo le condizioni di vita della Black America, non più a Los Angeles come nel film ma nella natia Pittsburgh. Quell’America dei sobborghi afroamericani ancora intenta a lottare contro la discriminazione, il genocidio e a cercare un ‘biglietto vincente della lotteria’ per conquistare la libertà.