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09/05/2008 - 19:00

Piazza del Polo Museale

Omaggio a Derek Jarman

La tecnologia e le tecnica nella società moderna: dal maglio meccanico agli elaboratori più avanzati fatti operare grazie a software avveniristici, dal rumore del motore e delle presse al silenzio di hard disk e schede di memoria. Tutto questo percorso, in realtà racchiuso in una porzione minima di tempo se paragonata all’evoluzione generale della tecnologia umana, Peter Christopherson pare averlo attraversato e indagato in tutta la sua vastità, e il suo incontro con Ivan Pavlov, esponente di un’elettronica viscerale e poco incline ai compromessi – guarda caso confluito con il moniker COH nell’etichetta austriaca MEGO, fucina di artisti come Fennesz, Hecker, Merzbow e Radian –, per dare vita al progetto SoiSong, non ha nulla di casuale ma è la lineare prosecuzione di un viaggio iniziato verso la metà degli anni Settanta in Inghilterra.
Christopherson è stato tra i fondatori di alcune delle band seminali dell’underground culturale e musicale inglese e mondiale dai Throbbing Gristle agli Psychic TV e Coil. In una Londra effervescente infatti sono i Throbbing Gristle, composti da Genesis P-Orridge (Neil Megson), Christine Carol Newby, Chris Carter e Peter Christopherson a iniziare, proprio verso la metà degli anni Settanta, il nuovo genere della musica “industriale”. Il loro rapporto con la tecnologia non è semplicemente strumentale, una mera occasione per manipolare e creare, ma è indagine e denuncia della disumanizzazione nella civiltà industriale. Alla base di questo gruppo di intellettuali ci sono certo le influenze di una grande tradizione letteraria e culturale che si rifà a 1984 di George Orwell e ad Aldous Huxley. Dalle ceneri della band inglese, fortemente proiettata su esperimenti di avanguardia elettronica e show multimediali, nascono nel 1982 gli Psychic Tv, “un progetto di video arte e musica” che attraversa i territori della psichedelia, del punk e dell’elettronica sperimentale, ma soprattutto raduna attorno a sé collaborazioni importanti da Soft Cell a Derek Jarman e molti altri. Proprio il rapporto con Derek Jarman ritorna nella fase più attuale della carriera artistica di Christopherson, quella in duo con Pavlov, con un omaggio al regista inglese ed è ancora una volta un lavoro che nulla concede ai compromessi, testimonianza sonora di un artista sempre pronto a rimettersi in gioco.

Omaggio a Derek Jarman

Cineasta visionario e sperimentatore radicale, Derek Jarman è stato innanzitutto uno straordinario poeta per immagini. Eccentrico, raffinato e malinconico. Legato al tempo stessoa Shakespeare e al punk, alla ricerca pittorica e al giardinaggio, ha dato vita ad alcune delle pellicole più intense del cinema britannico degli anni Settanta e Ottanta. La sua ricerca formale, condensata in capolavori come Caravaggio, Edoardo II, Wittgenstein, The Last of England si è spinta fino al geniale Blue, un sofferto commiato dalla vita e una partecipata riflessione sulla malattia in cui lo schermo blu (un blu Ives Klein, amico del regista), è incorniciato solo da parole che raccontano l’universo in cui scivola un malato di Aids.