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07/09/1991 - 19:00

Besenello - Castel Beseno

Le Piédestal de Vierges

Claude Brumachon, Le piedestal de vierges | ph Laurent Philippe

Tra i giovani gruppi della “nouvelle danse” francese venuti alla ribalta negli ultimi anni ’80, “Les Rixes” di Claude Brumachon è senz’altro uno dei più curiosi.
Nato a Rouen, Brumachon arriva alla danza quasi per caso. Suo padre, un operaio appassionato di pittura, lo iscrive alla Scuola serale di Belle Arti. Invitato da una compagnia a seguire i corsi di danza, accetta. Curioso verso ogni forma di espressione artistica, Brumachon continua a studiare, lavorando per due anni nei “Ballets de la Citè” con Catherine Atlani. Tre anni dopo si trasferisce a Parigi dove frequenta Daniel Larrieu, Philippe Decouflé, Karine Saporta, Hideyuki Yano, crea i primi duo con Benjamin Lamarche – ancora oggi suo assistente alla coreografia – segue lezioni di classico con Joëlle Mazet e Catherine Morelle.
“Les Rixes” nasce ufficialmente nell’84, anno in cui Brumachon si segnala all’attenzione della critica ottenendo il terzo premio al Concorso coreografico di Bagnolet con “Atterissage de corneilles sur l’autoroute du sud”. Amante della natura e dell’ornitologia, firma in quegli anni diverse composizioni nel cui titolo compaiono nomi di uccelli: “Le Sirli de Béjaïa”, “Oc le narquois et Oriane l’effraie”, “Le roncier où songe l’aimante pie-grièche”, “Attila et Nana, les moineaux friquets”.
Nella stagione ‘87/’88 nasce “Texane”, opera vincitrice di ben quattro premi al Concorso coreografico di Bagnolet di quell’anno. Abbandonata la natura e l’ornitologia, “Texane”, segna il passaggio ad altre atmosfere e scelte di linguaggio. L’America e gli anni ’60 diventano l’argomento intorno al quale sviluppare una scrittura coreografica “forte” che alterna momenti di dolcezza ad attimi in cui il gesto diventa violento ed aggressivo.
“Le Pièdestal des Vierges” viene creato nel luglio ’88 per il Festival Lancelot du Lac a Bagnoles de l’Orne. Ispirato alle figure verginali del Medio Evo, lo spettacolo si sviluppa attraverso l’alternarsi ambiguo ed accattivante di sensazioni e qualità di movimento in contrasto. La Vergine, oggetto di venerazione, simbolo di sacralità, è allo stesso tempo “donna” desiderabile, personaggio misterioso in cui amore mistico e sensualità convivono. Il rapporto tra uomo e donna, qui cavalieri e vergini, viene reso sulla scena attraverso movimenti interrotti, spezzati, repentini cambi di direzione, pause cariche di tensione. Cifra costante di quest’opera l’attesa, enfatizzata dalla musica del compositore Christophe Zurfluh. Da rilevare la qualità scultorea del movimento e il suggestivo impatto visuale degli spettacoli di Brumachon, caratteristiche che gli derivano dalla formazione precedente nella pittura.
Tra le più recenti creazioni il bruciante “Folie” (’89) e “L’Enfant et les Sortiléges” creato nel ’90 per l’Opera di Nantes.

Coreografia di Claude Brumachon
Interpreti Benjamin La marche, Pascal Guillermie, Anne Minetti, Fabienne St. Patrice, Roxana Del Castello, Valerie Foulard
Musica di Christophe Zurfluh
Luci di Philippe Montbellet
Direzione di Jean-Jaques Brumachon
Suono di Laurie Barrere
Maquillage di Carole Anquetill
Organizzazione di Agnes Izrine