Garcia, di cui spesso si sottolineano il segno onirico e la speciale velocità della danza, tanto per gli esecutori quanto per gli osservatori, torna adesso a Oriente Occidente con “Eco de Silenci” e “La Nit Transfigurada”, su grandi musiche del 900, una sfida che prima o poi viene raccolta da tutti gli autori giovani, una volta varcata la soglia della prima maturità. Per “Eco de Silenci”, miglior coreografia al secondo Concorso Internazionale Suzanne Dellal di Tel Aviv, dove ha ottenuto anche il primo premio del pubblico, Juan Carlos ha scelto il primo movimento della “Sinfonia n. 3” di Henryk Gorecki, che esprime il dolore disperato di un uomo di fronte alla tragedia, attraverso una molteplicità di azioni, proprio come accade nella vita quotidiana. “Notte trasfigurata” è la storia di una donna delusa, ingannata e incinta, che incontra un secondo uomo capace di accoglierla con il suo bambino nascituro, sulla musica di Schönberg, una partitura già utilizzata da grandi maestri del balletto psicologico, come Antony Tudor (“Pillar of Fire”, 1942) e Jiri Kylian (“Transfigured Night”, 1975). Garcia si dice ispirato anche dall’uso che di questa musica toccante è stato fatto nel cinema, come sottofondo a tante storie d’amore, ideale per dare il soffio dell’anima alle tensioni che nascono dal contatto tra sentimento della composizione e emozione del movimento. Un contrasto, articolato nei soli e nei duetti della prima parte, e nei trii della seconda, che si manifesta nella qualità gestuale differenziata di ogni interprete e nel virtuosismo luminoso dei giri in rapidità, per una danza densa di ansia interiore.
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“Eco de silenci”
La terza Sinfonia di Gorecki è un’eco del silenzio di migliaia di osservatori muti, attoniti. Non può placare il dolore dell’angoscia. La coreografia contiene una molteplicità di dati e azioni in parallelo. Talvolta ci sono dettagli che sfuggono all’attenzione di chi guarda, come spesso accade nella vita. Non ho inteso creare un pezzo a misura della musica, ma un dialogo. La danza e la musica vanno mano nella mano. Indicano i contrasti, le contraddizioni, gli antagonismi.
“La nit transfigurada”
Il brano si sviluppa e gira intorno alla sottile linea delle situazioni emotive contenute nella musica. Nello stesso tempo ha un grande potere di evocazione cinematografica; non pochi compositori di Hollywood si sono ispirati a questa musica per sottolineare i dialoghi amorosi in molti film. La coreografia è un dialogo costante di tensioni tra partitura e movimento e propone contrasti tra il mondo sonoro e il mondo visuale per creare atmosfere altamente emozionali. Juan Carlos Garcia