In un breve volger d’anni il percorso espressivo di Andrea Segre ha conosciuto una rapidissima maturazione. Segnalatosi come uno dei rappresentanti più rigorosi e stimolanti del cinema documentario nostrano (tra i suoi lavori più importanti sono da ricordare Come un uomo sulla terra, Il sangue verde, Magari le cose cambiano, A sud di Lampedusa), è passato ora al cinema di finzione con il fortunato Io sono Li, accolto con grande calore all’ultima edizione del festival di Venezia. Non si tratta, a dire il vero, di una conversione radicale. Quello di Segre resta infatti un cinema in cui la riflessione sulla realtà, pur vestita coi panni della favola, continua a essere l’obiettivo principale. Saper mescolare con perfetto equilibrio fiaba, poesia e documentazione non è da tutti. Segre ci riesce benissimo, grazie a uno sguardo allenato, una sincera urgenza espressiva e una grande attenzione all’evoluzione della nostra complessa società. “Perché il futuro – ricorda il regista padovano – è nel presente”.
“Esplorare le realtà è ciò che amo. Realtà apparentemente minori, a cui la grande narrazione mediatica non concede spazio di parola, ma che rappresentano spesso il punto di vista più importante, più profondo, più umano. È la loro dignità che metto al centro dei miei racconti. Ed è con loro, non per loro o su di loro che cerco di raccontare. Prima di tutto perché questo mi permette di conoscere e di arricchire la mia prospettiva sul mondo e sulla vita. E spero che questo avvenga anche a chi poi ascolta e vede i miei, anzi i nostri racconti. Farlo con il documentario o con la fiction non importa. Sono due linguaggi che amo e che continuerò a intrecciare il più possibile giocando lungo il loro instabile confine”. (Andrea Segre)
Enrico Magrelli: Giornalista e critico cinematografico, Enrico Magrelli è, dalla prima puntata, uno degli autori e conduttori del programma quotidiano di Rai 3 Hollywood Party. È stato direttore delle news di cinema di Tele+. Dal 1979 al 1982 ha fatto parte dello staff ideativo e organizzativo di Carlo Lizzani alla Mostra del Cinema di Venezia. Dal 1988 al 1990 è stato Direttore della Settimana della Critica del festival veneziano. Nel 1991 è stato braccio destro di Guglielmo Biraghi alla Mostra del Cinema. Sue le monografie dedicate a Robert Altman, Roman Polanski, Nanni Moretti. Ha curato una dozzina di volumi tra i quali: Pier Paolo Pasolini, Marilyn Monroe, Rainer Werner Fassbinder, Nagisa Oshima, Satyajt Ray. Fa parte, dal 2004, della Commissione di Selezione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, manifestazione all’interno della quale lavora fianco a fianco con il direttore Marco Müller. Dal 2009 è Conservatore della Cineteca Nazionale. È autore e conduttore di Ciakpoint, un programma di Rai Movie dedicato al cinema.
Andrea Segre: Un dottorato di ricerca in sociologia della comunicazione presso l’Università di Bologna alle spalle, Andrea Segre si è segnalato come uno dei documentaristi più sensibili e rigorosi del panorama cinematografico italiano. Studia e racconta da diversi anni le migrazioni verso l’Europa e le contraddizioni del mondo sviluppato: ha scritto e diretto Marghera Canale Nord (2003) selezionato alla Mostra del Cinema di Venezia, Che cosa manca (2006), La mal’ombra (2007) premiato al Torino Film Festival, A sud di Lampedusa (2007) sulle espulsioni dei migranti africani nel deserto del Ténéré. È dedicato allo stesso tema Come un uomo sulla Terra (2008), lavoro premiato in numerosi festival italiani e candidato al David come miglior documentario. Nel 2009 gira Magari le cose cambiano, un viaggio nel cuore delle moderne borgate romane, dove migliaia di cittadini italiani e stranieri si vedono quotidianamente negato il diritto alla dignità; del 2010 è invece Il sangue verde, un racconto di grande intensità sulla comunità straniera di Rosarno. Io sono Li, prodotto dalla Jole film di Marco Paolini e presentato con grande successo all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, rappresenta il suo esordio nel cinema di finzione.