Gli alieni hanno appena annunciato che mancano pochi giorni al loro atterraggio sulla Terra, in un piccolo paesino della Toscana, ma nessuno sembra dare peso alla notizia. L'unico che invece mostra preoccupazione è Luca Bertacci, un uomo solitario la cui unica distrazione è il lavoro in una sala bingo. Al suo esordio dietro la macchina da presa Gipi sfida il conformismo cinematografico mettendo in scena la graphic novel di Giacomo Monti Nessuno mi farà del male con tratti "fanta-neorealisti". "L'ultimo terrestre è un capolavoro: per la fotografia di Radovic e le musiche di Vigliar, perché il sodale di sempre, il protagonista Gabriele Spinelli, è una faccia, un talento che non si dimentica. Perché questo regista esordiente con alle spalle corti e lunghi fai da te in quel di Pisa e pagine straordinarie di letteratura disegnata, rischia con l'etica e l'estetica" (Boris Sollazzo). È proprio vero, un extraterrestre è piombato sul cinema italiano.
Gian Alfonso Pacinotti (Gipi) nasce a Pisa nel 1963. Nel 1994 inizia a pubblicare vignette e racconti brevi sulla rivista satirica Cuore. Le prime storie a fumetti escono sul mensile Blue e poi su altre testate e giornali italiani. Per la casa editrice Coconino Press ha realizzato diversi libri: da Esterno Notte agli Appunti per una storia di guerra, premiato come Miglior fumetto dell’anno al Festival Internazionale di Angoulême nel 2006. Tra le altre sue opere Questa è la stanza, la serie Baci dalla Provincia, S., La Mia Vita Disegnata Male, l’antologia Diario di fiume e Verticali. A luglio 2011 esce in libreria Omnibus Gipi, una raccolta in edizione economica dei maggiori suoi lavori. Gipi è anche illustratore per il quotidiano La Repubblica e collabora col settimanale Internazionale. L’ultimo terrestre è il suo primo film.