Torna in Europa Kazuo Ohno, il grande maestro della danza moderna giapponese, l’inventore del Buto. Si tratterà – secondo quanto Kazuo Ohno ha dichiarato al suo rappresentante europeo, l’editore Mario Guaraldi – della sua ultima apparizione fuori dai confini giapponesi.
Sempre attivissimo sulla scena giapponese dagli anni ’50 in poi (il suo primo concerto di danza moderna risale al 1949), Kazuo Ohno è stato “scoperto” dal pubblico occidentale soltanto agli inizi degli anni ’80 (1982 per l’Italia), quando ormai era più che settantenne.
A chi ha avuto occasione di assistere ad uno degli spettacoli di questo mito della danza non sarà sfuggita “l’altra cultura” che la sua arte esprime: la cultura della bomba che ha caratterizzato un’intera generazione di artisti e uomini di teatro giapponesi. Una cultura che, dietro l’effetto devastante della bomba, tende a ripensare tutto in chiave cosmica prima ancora che politica, sociologica o estetica. La danza di Kazuo Ohno è contratta, rattrappita, come le figure umane accartocciate dall’immane vampata di Hiroshima. E non è certamente un caso che proprio da lui discendano gli ormai innumerevoli gruppi che praticano la danza Buto, la danza delle tenebre: i corpi nudi, bianchi e calcinati, i crani rasati, rimandano con brutale evidenza al tema della bomba, del disastro primordiale; e così pure le tematiche degli spettacoli, la confusione dei sessi, il rifiuto della “salita al cielo”, soppiantata da una sorta di “discesa agli inferi”.