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03/09/2003 - 19:00

Rovereto - Auditorium Fausto Melotti

Just Another Landscape for Some Juke-Box Money

Les Ballets C. de la B., Just Another Landscape for Some Juke-Box Money | Chris Van Der Burght

Nel 1984, il belga Alain Platel, nonostante la laurea in pedagogia, decide di orientarsi verso il mondo del teatro creando ‘in casa’ con pochi amici la pièce Stabat Mater. Con notevole sorpresa dello stesso autore, il lavoro ottiene l’attenzione di alcuni programmatori che, giudicandolo sufficientemente professionale, lo inseriscono nei cartelloni di un circuito di festival. Dal quel successo improvviso nascono nel 1986 Les Ballets Contemporains de la Belgique, un gruppo di artisti-dilettanti che per diversi anni si identifica nella figura del regista, coreografo e pedagogo fiammingo Alain Platel. Fedele al principio che sulla scena non vi debba essere alcun tipo di interpretazione, ma piuttosto la vita di tutti i giorni raccontata liberamente, il gruppo -che già nel nome contiene un’allusione provocatoria al balletto classico e ad una estetica non più consona alla contemporaneità- inizia ad allestire lavori incentrati su situazioni quotidiane facilmente riconoscibili, privi apparentemente di narrazione e di una ingegnosa struttura danzata. La risonanza europea arriva negli anni ’90 con le creazioni Bonjour Madame (’93) e La Tristeza Complice (’95). In quel periodo, altri membri della compagnia, manifestano la necessità di passare alla fase creativa: Hans Van den Broeck, Koen Augustijnen, Christine De Smedt e Sibi Larbi Cherkaoui diventano i quattro coreografi, in aggiunta a Platel, con cui la compagnia belga si palesa al mondo.
Oriente Occidente 2003 ospita per la prima volta un lavoro di Koen Augustijnen dal titolo Just Another Landscape for Some Juke-Box Money. Belga, classe 1967, Augustijnen giunge con Just Another Landscape… (‘02) al suo quinto lavoro per Les Ballets C. de la B. dopo il pezzo firmato a più mani Portrait Intérieur (’97), la coreografia per quattro interpreti e un musicista To crush Time (’97), Plage Tatoo (’99) e Ernesto (’00). Il suo stile si situa in una corrente creativa che potrebbe essere definita del ‘corpo pensante’ la cui forma coreografica scaturisce da un training improvvisativo di gruppo basato sulla più ampia gamma di libertà gestuale ed espressiva. Anche per questo suo ultimo lavoro Augustijnen sceglie l’improvvisazione come base della creazione, dando agli interpreti dei temi su cui lavorare: la minaccia del gruppo sull’individuo e l’isolamento.
Quando e in che modo l’individuo si abbandona e supera i propri limiti, le proprie depressioni, la propria solitudine? Secondo Augustijnen quando tenta di dividere con gli altri qualche cosa, quando riesce, per un istante, a togliersi dalla routine magari ascoltando una musica che lo consola. Ecco allora l’immagine festiva del juke-box che domina lo spettacolo. Ma al di là di questo elemento unificante, tutto nella pièce è profondamente ambiguo: lo spazio concepito da Jean Bernard Koeman si mostra al tempo stesso urbano e astratto, chiuso e aperto; potrebbe assomigliare al retro di una discoteca al termine di una festa, dove i giovani cercano di incontrarsi e di crescere; ma potrebbe essere uno spazio più indefinito abitato da ‘gente che ha bisogno di muoversi’, da personaggi appena tratteggiati. Ambigua è anche la danza che vive della mescolanza di stili, evita il virtuosismo e si mostra misurata e stilizzata come le emozioni di chi la esegue. Solo la musica, un collage eclettico che da Kylie Minogue spazia ai brani classici passando per Shirley Bassey, mostra una linea narrativa: elemento fondante, ha il potere di riunire gli individui, ha una funzione catalizzatrice, dona conforto.
Allo spettatore la gioia di scoprire tutte queste ambiguità, lasciando scorrere nella mente le libere associazioni che Just Another Landscape for Some Juke-Box Money procura.

Direzione Koen Augustijnen
Danzato e creato da Alexandra Bachzetsis, Pieterjan Vervondel, Anja Gross, Arend Pinoy, Sylvia Camarda, Koen Augustijnen
Musica Wim Selles
Creazione luci Carlo Bourguignon
Scenografia Jean-Bernard Koeman
Costruzione della scenografia De Muur (Gand)
Produzione Carlo Bourguignon e Koen Bauwens
Tecnici Carlo Bourguignon, Omar Lachgar,
Responsabile della tournée Ingrid Lammerant
Costumi di Own
Insegnanti Tamayo Okano, Ted Stoffer
Assistenti alla produzione Roselien Dhaenens e Kristel Ornelis
Fotografo Chris Van der Burght
Coproduzione Centre d’Arts Vooruit Gand, Théâtre de la Ville Paris, Rotterdamse Schouwburg, Centre de Développement Chorégraphique de Toulouse - Midi-Pyrénées, Le Maillon Théâtre de Strasbourg, Aarhus Festival Aarhus, Tanzhaus NRW Düsseldorf
 
Con il sostegno di Vlaamse Gemeenschap, Province Oost-Vlaanderen, Stad Gent et Dubbelspel in collaborazione con CC Leuven
Sponsor Wasserij Schepens
Ringraziamenti a Shila Anaraki e Guy Cools

Durata 60 minuti