La danza, si sa, è un’arte “effimera”. Tuttavia, dai primi rudimentali sistemi di notazione alle più sofisticate riprese video, si è sempre tentato di tenere in vita un patrimonio culturale che, per sua stessa essenza, esiste realmente solo nel tempo della rappresentazione.
E’ proprio in quest’ottica appassionata, volta a riportare sulla scena alcune creazioni originarie del passato, che si è sviluppato il lavoro dell’americana Annabelle Gamson, dedicato principalmente al mito di Isadora Duncan (1877/1927), l’eroina di quel rinnovamento espressivo del gesto che sta all’origine della danza moderna.
Formatasi con Julie Levien, allieva di Irma Duncan, la Gamson ha avuto presto modo di accostarsi allo studio della danza di Isadora. Tra i suoi maestri, oltre alla Levien, Katherine Dunham, Helen Platova, Etienne Decroux e May O’Donell. Dal ’74, data della sua prima apparizione pubblica in onore della Duncan, la Gamson è riconosciuta come la principale e migliore interprete delle danze della famosa artista. Due anni dopo sono stati aggiunti al repertorio due assoli di Mary Wigman.
La bravura della Gamson sta nell’aver saputo dare a coreografie solistiche assenti dalle scene da parecchi anni, una freschezza emotiva inesistente in molte operazioni di riallestimento. Non è un caso se l’artista ha riscosso in questi anni numerosi successi ed ha ottenuto riconoscimenti prestigiosi come il Guggenheim Fellowship o, nel ’90, il Bessie Award.
Intelligente e preparata, è riuscita a fondare un gruppo di danzatrici di talento, il cui nome è particolarmente conosciuto in celebri compagnie newyorkesi: si pensi a Risa Steinberg, Sue Bernhard e Sarah Stackhouse, già danzatrici della José Limón Dace Company, oggi rispettivamente impegnate nell’allestimento di opere dello stesso Limón (Steinberg), nella coreografia (Bernhard), nell’insegnamento e nella creazione (Stackhouse).
Negli ultimi anni la Gamson ha firmato lei stessa numerose danze solistiche, per la cui ispirazione il lavoro su Isadora è stato determinante. A tale proposito va citato l’interessante film “On dancing Isadora’s dances”, presentato l’anno scorso alla PBS television.
A Rovereto l’Annabelle Gamson/Dance Solos presenta due programmi: la serata dell’11 è un tributo a Isadora Duncan. In scena le danze create tra il 1903 e il 1905 su musica di Chopin e alcuni assoli posteriori su musiche di Gluck, Brahms, Soriabin, Strass.
Il 12 l’appuntamento è dedicato alla meno conosciuta Eleanor King (1906/1991), danzatrice solista nella compagnia originaria di Doris Humphrey e Charles Weidman, due tra i pionieri più famosi della “modern dance”.
In onore della King, attiva sulle scene americane per ben cinquant’anni, nell’88 è stata presentata a New York da Annabelle Gamson una retrospettiva dei suoi lavori solistici. In scena nella prima e nella terza parte della serata roveretana assoli creati dalla Gamson su musiche di Brahms e Mozart (Tanzlieder e Requiem); nella seconda, danze di Eleanor King.