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Sala Conferenze del Mart, Rovereto

Film - Guerra

Film - 61'

Nel gennaio 2003, la Compagnia teatrale di Pippo Delbono ha attraversato Israele e Palestina con il suo spettacolo Guerra. È uno spettacolo atipico, visionario e folgorante, centralizzato sulla presenza di attori come Bobò, un anziano sordomuto vissuto per cinquant’anni in un ospedale psichiatrico, dal quale Delbono l’ha fatto uscire per costruire attorno a lui la sua esperienza, o come Gianluca, un ragazzino down di incredibile presenza. È uno spettacolo carico di poesia e di umanità, pieno di una dolcezza ruvida e aspra, dove Delbono ci parla di un mondo straziato dai conflitti tra gli uomini ma segnato anche dal desiderio di libertà. Da questo progetto teatrale e culturale – l’incontro di un tale gruppo con la gente di un luogo in guerra – Delbono trae ispirazione per realizzare un film dove quello che accade nel viaggio si intreccia con ciò che accade in scena. È una storia non lineare, dove gli attori e la gente della strada vivono “una guerra dove non c’è confine tra guerra interiore e guerra del mondo”.

Pippo Delbono, autore, attore, regista, nasce a Varazze nel 1959. Negli anni ’80 inizia gli studi di arte drammatica in una scuola tradizionale che lascia in seguito all’incontro con Pepe Robledo, un attore argentino proveniente dal Libre Teatro Libre (formazione teatrale attiva in Sud America negli anni ’70 che utilizzava la creazione collettiva come mezzo di espressione e di denuncia della dittatura in Argentina). Insieme si trasferiscono in Danimarca e si uniscono al gruppo Farfa, diretto da Iben Nagel Rasmussen, attrice storica dell’Odin Teatret e per Delbono inizia un percorso alternativo alla ricerca di un nuovo linguaggio teatrale. Delbono si dedica allo studio dei principi del teatro orientale che approfondisce nei successivi soggiorni in India, Cina, Bali, dove fulcro centrale è un lavoro minuzioso e rigoroso dell’attore sul corpo e la voce. Nel 1987 crea il suo primo spettacolo, Il tempo degli assassini e nello stesso anno incontra Pina Bausch che lo invita a partecipare a uno dei lavori del suo Wuppertaler Tanztheater. Questa straordinaria occasione segna una tappa fondamentale nel percorso artistico del regista. Gli spettacoli di Delbono non sono allestimenti di testi teatrali ma creazioni totali, gli attori sono parte di un nucleo che si mantiene e cresce nel tempo. Già nella prima opera si definiscono i tratti di un lessico teatrale unico che rappresenta la peculiarità di tutte le creazioni seguenti.