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Sala Conferenze del Mart, Rovereto

Film - Grido

Film - 75'

“Questo film nasce dalla necessità di raccontare un’esperienza che mi ha trapassato la vita. C’è stata una lavorazione di due anni per estrarre l’essenza di una storia molto più lunga. Non volevo e non potevo scrivere una sceneggiatura, né inventare i personaggi. La storia era presente, come le persone vive. E insieme a questo c’è il mio desiderio di cercare nel linguaggio del cinema, la libertà del volo, dell’irreale, del sogno e della poesia. Senza perdere la coscienza della verità”. (Pippo Delbono)
Il film è stato presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma e racconta con semplicità viscerale un pezzo di vita di Pippo Delbono. Con questo film Delbono ha vinto il premio di miglior attore protagonista al SulmonaCinema Film Festival e Bobò ha ricevuto lo stesso premio al festival del Cinema del Reale di Lecce.

Pippo Delbono, autore, attore, regista, nasce a Varazze nel 1959. Negli anni ’80 inizia gli studi di arte drammatica in una scuola tradizionale che lascia in seguito all’incontro con Pepe Robledo, un attore argentino proveniente dal Libre Teatro Libre (formazione teatrale attiva in Sud America negli anni ’70 che utilizzava la creazione collettiva come mezzo di espressione e di denuncia della dittatura in Argentina). Insieme si trasferiscono in Danimarca e si uniscono al gruppo Farfa, diretto da Iben Nagel Rasmussen, attrice storica dell’Odin Teatret e per Delbono inizia un percorso alternativo alla ricerca di un nuovo linguaggio teatrale. Delbono si dedica allo studio dei principi del teatro orientale che approfondisce nei successivi soggiorni in India, Cina, Bali, dove fulcro centrale è un lavoro minuzioso e rigoroso dell’attore sul corpo e la voce. Nel 1987 crea il suo primo spettacolo, Il tempo degli assassini e nello stesso anno incontra Pina Bausch che lo invita a partecipare a uno dei lavori del suo Wuppertaler Tanztheater. Questa straordinaria occasione segna una tappa fondamentale nel percorso artistico del regista. Gli spettacoli di Delbono non sono allestimenti di testi teatrali ma creazioni totali, gli attori sono parte di un nucleo che si mantiene e cresce nel tempo. Già nella prima opera si definiscono i tratti di un lessico teatrale unico che rappresenta la peculiarità di tutte le creazioni seguenti.