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Auditorium Melotti, Rovereto

Film - L'uomo che verrà

Film - 117'

Appennino emiliano, estate 1944. La comunità di Monte Sole non lo sa, ma il suo destino sta per essere drammaticamente falciato dalla furia nazifascista. Dopo Il vento fa il suo giro Giorgio Diritti posa lo sguardo tra le pieghe della storia, dando voce e memoria a una delle pagine più dolorose del Novecento italiano. Prima di essere un film sulla strage di Marzabotto, quello di Diritti è un film sulla vita agra di una comunità povera ma dignitosa, girato con un pudore, una vicinanza alla vita degli umili e un’eleganza che non hanno eguali nel cinema italiano contemporaneo. Lo stile quasi documentario di Il vento fa il suo giro fa largo a una scabra ma impeccabile ricostruzione d’ambiente, confermando l’amore del regista per l’aderenza antropologica ai riti delle piccole comunità, raccontati con un taglio che richiama Olmi senza mancare, come già il film precedente, di ritrarre la durezza di chi ha fatto un’esistenza aspra e antica. Un film per il quale non ci sono aggettivi, un capolavoro che toglie il fiato, esempio commovente di un cinema poetico e civile.

Giorgio Diritti si è formato collaborando con diversi autori italiani di grande rilievo, come Pupi Avati e Federico Fellini, e partecipando all’attività di Ipotesi Cinema, istituto per la formazione di giovani autori coordinato da Ermanno Olmi. In ambito cinematografico dal suo primo cortometraggio, Cappello da Marinaio selezionato in concorso a numerosi festival europei, sono passati più di 15 anni. In questo tempo come autore e regista ha realizzato numerosi film, documentari, produzioni editoriali e televisive, per arrivare alla presentazione della sua opera prima Il vento fa il suo giro, rivelatosi un singolare fenomeno produttivo e distributivo capace di aggiudicarsi numerosi riconoscimenti a livello internazionale. L’ultimo film, L’uomo che verrà, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2009, dove ha ottenuto il Premio Speciale della Giuria.