Anne Teresa De Keersmaeker, danzare nella musica
… l’ascolto di una musica si modifica profondamente
in presenza di una danza che interagisce con essa.
La considero come una trasformazione delle vibrazioni dell’una
legate alla presenza dell’altra, una fusione che viene a crearsi.
Anne Teresa De Keersmaeker
Capofila dagli anni Ottanta della danza belga, Anne Teresa De Keersmaeker con la sua compagnia Rosas rappresenta un percorso chiave nella coreografia europea. L’esplorazione intelligente e costantemente propositiva di nuovi tasselli, elaborata sul possibile rapporto tra danza e musica, accompagna fin dagli esordi il percorso di questa artista le cui coreografie, luminose e trascinanti, si imprimono nella memoria per il flusso dinamico, la sofisticata visione dello spazio, la seducente commistione tra coreografia e eventuali materiali drammaturgici.
Le prime creazioni di De Keersmaeker hanno anche significato la messa in luce della potenzialità espressiva e compositiva della danza femminile: quel quartetto Rosas danst Rosas, ancora oggi in repertorio, firmato nel 1983 e danzato dalla stessa Anne Teresa con Adriana Borriello, Michèle Anne De Mey e Fumiyo Ikeda su musica di Thierry De Mey e Peter Vermeersch, è un titolo miliare, rappresentativo di un approccio che avrebbe fatto scuola. Musica minimale, il gesto variato intorno a una cellula di movimento ben precisa, ma anche una danza ballata in gonna corta e scarponcini da quattro ragazze che imponevano una scrittura forte e rivoluzionaria nonché altamente femminile. Un inizio folgorante.
L’incontro con la musica non si ferma negli anni al minimalismo, né alla danza al femminile. La compagnia si amplia aprendosi anche ai danzatori maschi e all’incontro con musicisti di epoche e stili diversi, spaziando tra Bach, Monteverdi, Beethoven, Bartók, Mozart, John Coltrane, Luciano Berio, Steve Reich, ma anche i Beatles e Joan Baez.
L’incontro con l’Ars subtilior: En Atendant
La creazione 2010 En Atendant, coprodotta da Oriente Occidente, arriva a Rovereto dopo il debutto assoluto in luglio al Festival d’Avignone. Rappresenta un nuovo capitolo del lavoro di De Keersmaeker sulla relazione tra musica e danza. Questa volta l’artista parte dal confronto con l’Ars subtilior, complessa forma polifonica risalente al XIV secolo e al periodo dello Scisma d’Occidente, sviluppata alla corte dei Papi d’Avignone: una musica sottolineata da contrasti e dissonanze consona alla frammentazione politica e religiosa della società medioevale di cui fu il frutto. Sgretolamento oggi più che mai associabile ai nostri tempi confusi, occasione per riflettere con la danza anche sulla mortalità e la fragilità dell’individuo.
CHI È ANNE TERESA DE KEERSMAEKER
Anne Teresa De Keersmaeker si forma a Bruxelles nella scuola Mudra di Maurice Béjart. La sua prima creazione, Asch, del 1980, debutta al Mudra. Studia alla Tisch School of Arts della New York University. Tornata a Bruxelles, crea il duo Fase su musica di Steve Reich. È il 1982. L’anno dopo fonda la compagnia Rosas e debutta con il quartetto Rosas danst Rosas. Gli spettacoli si fanno via via più complessi: da citare almeno Elena’s Aria (1984), Bartók/Aantekeningen (1986), Ottone Ottone (1988), Achterland (1990), Mozart/Concert Arias: un moto di gioia (1992), Just Before (1997), Rain (2001), Zeitung (2008). Dal 1992 al 2007 con Rosas è la compagnia residente a Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles. Nel 1995 inaugura P. A. R. T. S., che diverrà uno dei centri di formazione più importanti d’Europa, premiato quest’anno con il Leone d’Argento alla Biennale dei Venezia.
www.rosas.be