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12/09/2010 - 19:00

Rovereto, Auditorium Fausto Melotti

Eat 26

Carla Rizzu - Nervitesi, Eat26

Carla Rizzu e Paola Vezzosi  
Carla Rizzu e Paola Vezzosi sono le vincitrici ex aequo dell’edizione 2009 di Danz’è, il concorso coreografico curato da Oriente Occidente, volto a promuovere la giovane danza italiana. Un’iniziativa che si sposa all’attenzione sugli autori del nostro paese che il Festival ha confermato costantemente nei suoi trent’anni di storia. Insieme al regista Eugenio Sideri, Rizzu ha vinto l’anno scorso con Nome di battaglia. Questa la motivazione della giuria: “per l’attualità del tema improntato all’impegno civile, per l’intensità interpretativa, il contenuto e per la proprietà dell’impaginazione scenica”. Vezzosi si è aggiudicata l’ex-aequo 2009 con l’assolo Penelope. Canti d’attesa, premiato “per la coerenza tra il tema prescelto e la trattazione e la forza di convincimento dell’autrice-interprete”.
Dei vincitori di Danz’è il Festival coproduce una creazione da presentarsi l’anno successivo, Eat 26 per Carla Rizzu, Alter per Paola Vezzosi. 

 
Carla Rizzu, il vuoto, il pieno  
Con la sua giovanissima compagnia Nervitesi, fondata nella primavera del 2009, la danzatrice e coreografa sarda Carla Rizzu, classe 1975, presenta a Oriente Occidente il duo Eat 26, che interpreta insieme a Claudia Bosco. L’ideazione, la drammaturgia e la regia sono firmate in tandem con Eugenio Sideri, regista e direttore di Lady Godiva Teatro, a riprova dell’interesse di fondo di Rizzu per spettacoli concepiti sul rapporto fecondo tra i generi. Eat 26 è un acronimo che sta per Eating Attitude Test, 26 domande che negli Stati Uniti è utilizzato come possibile test preventivo per l’anoressia e la bulimia nervosa. Scrive la coreografa:  
Occhi lucidi di due ragazze, forse estranee, guardano dalla finestra della loro camera. C’è una pensilina di autobus. Vuota.
Eppure il loro cuore è pieno, strapieno, colmo di pensieri, di stati d’animo, di emozioni. Ma lo specchio e la bilancia sono più pesanti di quel cuore pieno. E il vuoto della pensilina, l’attesa di un autobus che forse mai passerà, si fa rumore sordo dentro la pancia. Si fa mostro che grida al guardarsi. Si fa pensiero assillante, quotidiano, rigoroso quasi da diventare matematico. Una precisa ricetta per riuscire ad accettarsi, per sopravvivere alla vita senza accorgersi di avanzare verso la fine.  
Rizzu ha una formazione, come accade a molti performer italiani, cresciuta attraverso fasi di approfondimento in giro per il mondo, che nel suo caso l’hanno portata da Sassari, prima a Roma, poi a New York, Parigi e Bruxelles. A Bologna ha studiato recitazione presso l’Accademia 96, lavorando successivamente come attrice per la compagnia Lady Godiva Teatro del regista Eugenio Sideri. 

Coreografia Carla Rizzu
Ideazione, drammaturgia e regia Eugenio Sideri, Carla Rizzu
Luci Eugenio Sideri
Produzione Lady Godiva Teatro
Danzatrici Claudia Bosco, Carla Rizzu 

 
Spettacolo realizzato con il sostegno di Comune di Ravenna, Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna 
 

prima nazionale
Coproduzione Oriente Occidente 
 
durata 30 minuti