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09/09/2011 - 19:00

Rovereto, Auditorium Fausto Melotti

Dervish/ 'Azab e Dervish in progress

Ziya Azazi, Dervish/ 'Azab e Dervish in progress | ph Max Moser

«I Turchi sono venuti dalla profondità del continente asiatico. (...) Furono più spesso agricoltori che pescatori, piuttosto guerrieri che naviganti. Consacrarono e cantarono l’ulivo e il fico, coltivarono come gli altri la vite, il melograno e il mandorlo sui versanti che fruivano dell’aria del mare Mediterraneo.»

Predrag Matvejevic, Breviario Mediterraneo


Ziya Azazi è uno straordinario danzatore e interprete: chi ha avuto la fortuna di vederlo lavorare conosce la forza liberatrice della sua immaginazione e il profondo e sincero suo credo pedagogico. Azazi è soprattutto un interprete contemporaneo delle danze tradizionali Sufi: la sua decodificazione dipende da una nativa ricerca analitica che però non è solo artistica e concettuale, ma anche personale e consapevole. La questione della motion nella realizzazione attraverso la danza di stati simultanei di consapevolezza fisica, è da sempre al centro del suo lavoro.

Dervish è un lavoro solistico che si compone di due performance. 'Azab (che significa Angoscia, e dura circa venti minuti) mostra per prima la possibile trasformazione grazie a un’elevazione anche spirituale combinata tra la velocità della rotazione, la tensione e l’emozione da essa prodotte. Lo stato raggiunto diventa allora emblematico per ogni superamento di angoscie e paure, confusioni e perdite. La dimensione espressiva di questo evento è in stretta connessione con il ritmo ripetitivo e recessivo della musica Sufi. Qui la rotazione e la velocità indicano modi inediti di ripetizione della rotazione sul piano orizzontale.

Dervish in progress invece, che segue dopo un breve intervallo, propone per quasi venticinque minuti un completamento di quanto appreso nella prima parte. A questo punto, un alternativo e innovativo metodo è introdotto dal performer per un ulteriore potenziamento della gioia e della ripetizione estatica: il conseguimento di uno stato di trance. I tre costumi introdotti per intensificare attraverso la luce la percezione dei colori e delle forme, sembrano smantellare ogni confine ritualistico per una percezione più libera e senza alcuna persuasione.



Nato ne 1969 ad Antakya, in Turchia, Ziya Azazi grazie a una borsa di studio della Summer Dance Week Vienna (Dance Web) nel 1999 riceve la menzione d’onore come «Danzatore più eccellente dell’anno in Austria», dove si è trasferito, dalla rivista «Ballet International». Tra il 2000 e il 2002 è ingaggiato dalla Vienna Volksoper e, in Germania, dal Theaterhaus Stuttgart, dal Grand Théâtre de Genève in Svizzera. Nel 2004 ha collaborato con Jan Fabre/Troublyn e fra il 2005 e il 2007 ha preso parte allo spettacolo D’Orient della Compagnie Thor.

www.ziya-azazi.com

Coreografia e danza Ziya Azazi
Musiche Uwe Felchle, Mercan Dede
Luci Lutz Deppe
Costumi Ischiko
Produzione Za&Office


prima nazionale
durata
60 minuti
intervallo 15 minuti