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Sala Conferenze del Mart, Rovereto

Dal "terzo paesaggio" al "giardino planetario" forme della natura liberata

Incontro con Gilles Clément e Manuel Orazi

Il nostro mondo non è composto solo da spazi urbani e rurali, da città e campagne ma anche da quei confini incerti e indeterminati che prendono vita tra di loro. Gilles Clément, uno dei maggiori paesaggisti europei, sostiene che sono “terreno di composizione, laboratorio creativo, magma fecondo” (Corriere della Sera, 16 ottobre 2012). Qui forse è più forte la presenza del terzo paesaggio, concetto che indica tutti i “luoghi abbandonati dall’uomo”: i parchi e le riserve naturali, le grandi aree disabitate del pianeta, ma anche spazi più piccoli e diffusi, quasi invisibili: le aree industriali dismesse dove crescono rovi e sterpaglie; le erbacce al centro di un’aiuola spartitraffico… Spazi diversi uno dall’altro eppure accomunati dall’assenza di attività umana e, in un certo senso, fondamentali per la conservazione della diversità biologica. Clément però ci porta oltre le definizioni e in un viaggio-riflessione sul rapporto uomo-natura ci fa scoprire come sia possibile ripensare l’ordine della natura. Magari liberandola, finalmente, e preparandoci alla “rivoluzione giardiniera”.

Incontro realizzato in collaborazione con quodlibet

Gilles Clément (1943), docente all’École Nationale du Paysage di Versailles e scrittore, è uno tra i più noti e influenti paesaggisti d’Europa. Ha realizzato importanti giardini e parchi, tra cui quello de La Défense, di André Citroën e il parco Matisse. Tra le sue molteplici pubblicazioni, molte delle quali tradotte anche in italiano, vanno ricordate l’antologia Il giardiniere planetario, 22 Publishing 2008 ed Elogio delle vagabonde, Derive Approdi 2010. Per i tipi di Quodlibet invece Manifesto del Terzo paesaggio (2005), Il giardino in movimento (2011) e Breve storia del giardino (2012).

Manuel Orazi (Macerata, 1974) si è formato come storico dell’architettura e della città a Venezia. È docente a contratto di Teorie dell’architettura contemporanea presso le Facoltà di architettura di Ascoli Piceno e di Cesena. Lavora per la casa editrice Quodlibet, dove è agente stampa e si occupa dei titoli di architettura, e collabora con alcuni giornali e riviste fra cui “Abitare” e “Log”. Dal 2011 fa parte del comitato scientifico di Festarch Festival Internazionale di Architettura di Perugia.