Ascoltando Giovanni Sollima si capisce che la musica, quando passa per le sue mani, è sempre qualcos’altro da quello che fino a prima si è conosciuto. Questo perché è un violoncellista e compositore di fama internazionale che ha saputo fondere, in una particolare identità, una formazione classica di assoluto livello e una curiosità che l’ha spinto a esplorare frontiere a dir poco anticonvenzionali.
L’eclettismo di Sollima, la sua capacità di cogliere spunti vitali nella vita che lo circonda, la curiosità che lo spinge al confronto con i più svariati linguaggi dell’arte sono la linfa di un percorso artistico votato alla sperimentazione e al centro anche del progetto ideato per Futuro Presente. Una performance dedicata al cinema e alle arti visive che vede il musicista e compositore di Palermo immergersi e tessere un dialogo tra musica e immagini. “Piccoli viaggi”, come ama definirli lui, della vista e dell’udito percorsi imbracciando il cello, come se fosse un’imbarcazione, e giocando con le onde sonore e le fonti visive.
Il concerto, con un programma di Interludi e Concerti Rotondi, vede Sollima cimentarsi anche con l’improvvisazione – in un gioco di registrazione, assemblaggio e ricomposizione – grazie all’utilizzo del D-Touch.
Realizzato da Enrico Costanza e Simon Shelley, l’Audio D-Touch è uno strumento che, pur con l’aspetto di un semplice giocattolo composto di cubetti in legno colorati, ingloba tre tipi di interfaccia elettronici che permettono di gestire e giocare con suoni di pianoforte e altri strumenti, fonti sonore e sequenze percussive per dare forma e vita a composizioni complesse e sempre nuove.
Diplomatosi in Violoncello con Giovanni Perriera e in Composizione con il padre Eliodoro Sollima, perfezionandosi al Mozarteum di Salisburgo e alla Musikhochschule di Stoccarda con Antonio Janigro e Milko Kelemen, il musicista siciliano collabora fin da giovane con musicisti del calibro di Giuseppe Sinopoli, Bruno Canino, Jorg Demus e Martha Argerich. Accanto a questa attività di solista, Sollima esplora continuamente nuove direzioni, trovando spunti non solo nella contaminazione di generi musicali tra loro diversi ma anche nel confronto con altri linguaggi creativi.
Il rock, il jazz, l’elettronica, il minimalismo anglosassone così come la musica etnica della Sicilia e di tutta l'area mediterranea si fondono nello stile unico e inconfondibile di un musicista che si avvale spesso anche di strumenti acustici occidentali e orientali, di strumenti elettrici ed elettronici, e di altri di sua invenzione. L’ispirazione, poi, proviene e si lega al più vasto mondo della creatività umana sia essa letteratura o cinema, teatro o epica. Nel 2004 compone ed esegue con la sua band Songs from The Divine Comedy, basato sulle cantiche dantesche. Successivamente collabora con Bob Wilson, Peter Stein e Baricco, per quanto riguarda il teatro, e abbina la sua musica alle immagini di film come I cento passi e La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, Le valige di Tulse Luper e Nightwatching di Peter Greenaway, Il Bell’Antonio di Maurizio Zaccaro e, più recentemente, Palermo Shooting di Wim Wenders.