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30/08/2003 - 19:00

Trento - Teatro Sociale

Bitches Brew/Tacoma Narrows

Anne Teresa De Keersmaeker - Rosas, Bitches Brew/Tacoma Narrows | ph Herman Sorgeloos

Nel corso di vent’anni d’attività alla guida del gruppo Rosas, Anne Teresa De Keersmaeker ha esplorato diverse strade rilanciando ad ogni creazione una sfida, vuoi indagando il dinamismo della forma, vuoi ‘avvicinando la danza al mondo’, applicando cioè forme espressive in linea con il teatrodanza. Ecco allora che, nel flusso creativo di De Keersmaeker si possono individuare due poli complementari: produzioni astratte e minimaliste ‘alla Lucinda Childs’ e opere che incorporano testi e proiezioni video più spiccatamente drammaturgiche.
Trait-d’union di un corpus di opere ricchissimo è il rapporto privilegiato con la musica. Per Anne Teresa De Keersmaeker danzare ‘sulla musica’ è ad ogni creazione comprendere i principi dell’organizzazione della partitura, studiarne la struttura fino a lasciare che contamini la coreografia. Da Bach (Toccata, ’93) a Schönberg (Verklärte Nacht), da Bartók (Hertog Blauwbaards burcht, ‘98) a Monteverdi, fino alle collaborazioni con Steve Reich, Joan Baez e Thierry De Mey, la coreografa belga ha esplorato la coreografia attraverso la struttura musicale e, laddove le due partiture nascono coeve, l’accordo tra la coreografa e il compositore è totale, come nel caso della collaborazione con Thierry De Mey per Rosas Danst Rosas e del più recente Drumming in cui il binomio con Steve Reich diviene tematico ed espressivo.
In questa nuova tappa del suo percorso, De Keersmaker è stata conquistata dalla musica jazz. Non è la prima volta che la coreografa introduce il jazz nei suoi spettacoli, l’ensemble Aka Moon, ad esempio, era apparso live in In real time e Fabrizio Cassol aveva improvvisato con il Dj Grezzhoppa in I Said I. Ma è in assoluto la prima volta che il jazz attraversa un intero spettacolo. Bitches Brew/Tacoma Narrows l’ultima sua fatica, che ha debuttato lo scorso giugno a Bruxelles e che Oriente Occidente ospita in prima italiana, si ispira al jazz nutrito di rock del grande trombettista Miles Davis e ne mutua il titolo da un suo album culto.
Bitches Brew, l’album doppio di Davis, nasceva esattamente due giorni dopo Woodstock, nell’agosto del 1969, in una sala prove. Circondato da tredici musicisti d’eccezione, Davis propose loro un numero ridotto di accordi e qualche pulsione ritmica, base sulla quale si misero a improvvisare per tre giorni consecutivi. Il materiale scaturito venne registrato in tempo reale. Nacque così questo inclassificabile album, frutto dell’improvvisazione e della rabbia, sintomatico di un tumulto politico e sociale. La storia annota infatti in quegli anni gli assassini di John e Robert Kennedy, di Martin Luther King, le lotte contro il razzismo da parte dei movimenti afro-americani e soprattutto la guerra del Vietman. De Keersmaeker dal canto suo recupera questo stato d’animo tracciando un ponte con il passato: “È la prima volta -constata la coreografa- dalla fine degli anni ’60, che si verificano grandi mobilitazioni di massa contro la guerra”. Parallelamente l’incontro con il jazz di Miles Davis ha permesso a De Keersmaeker di radicalizzare una linea di ricerca intrapresa negli ultimi anni incentrata sull’improvvisazione. Sulla base di questo album ‘ad alto voltaggio’ De Keersmaker ha cercato una nuova ‘materia danza’ attraversata da echi di dancing steps di vecchi film jazz, di hip hop e di danza africana. Il punto di partenza della creazione è una sola frase coreografica che i danzatori declinano all’infinito alternando la velocità, gli accenti, le direzioni. Un lavoro arduo per i danzatori dato che ogni movimento prende forma nel suo farsi e rifarsi, che sorge sulla nozione di libertà individuale e che necessariamente si deve tradurre in una leggibilità di gruppo della partitura coreografica. Non è un caso che ciascuno dei tredici strumenti sia legato a uno dei tredici danzatori della compagnia e che, seguendo la partitura musicale, gli interpreti si separino per danzare degli assoli, costituiscano un duetto, un trio e formazioni più numerose fino ad arrivare all’unisono.
Bitches Brew/Tacoma Narrows è un lavoro profondamente legato all’immagine del mondo che la coreografa ha in questo momento e a un interrogativo preciso della sua mente: “Un sistema quanto caos e disordine può sopportare prima di esplodere?”.
Infine, la seconda parte del titolo. L’autrice ha voluto dare due nomi a questa creazione, separati da un segno grafico (uno slash) l’uno dall’altro. L’interpretazione della seconda parte apre una nuova chiave di lettura alla pièce, altrettanto determinante della prima: la drammaturgia della fragilità. Tacoma Narrows infatti, è un rimando al Tacoma Narrows Bridge, un bellissimo ponte dello Stato di Washington crollato nel 1940 per l’effetto di una vibrazione indotta da un vento costante. De Keersmaeker, che ha una concezione algebrica del movimento e una predilezione per la struttura, non dimentica in questo lavoro che tutto può essere precario, fragile, spezzato.

Coreografia Anne Teresa De Keersmaeker
Danzato e creato da Beniamin Boar, Marta Coronado, Fumiyo Ikeda, Cynthia Loemij, Elizaveta Penkóva, Salva Sanchis, Taka Shamoto, Igor Shyshko, Clinton Stringer, Giulia Sugranyes, Johan Thelander, Rosalba Torres Guerrero, Jakub Truszkowski
Scenografia e luci Jan Versweyveld
Assistente Shizuka Hariu
Costumi An d’Huys
Assistente Anne Catherine Kunz
Musica Miles Davis, Bitches Brew (Bitches Brew, Spanish Key, Sanctuary, Miles Runs The Voodoo Down)
DJ Salva Sanchis
Consulenti musicali Kris Defoort e Salva Sanchis
Direttore prove Pascale Gigon
Assistente direttore artistico Anne Van Aerschot
Coreografia Streetdance St’f Ferrest
Responsabile Breakdance Yvan Bertem e Benaji Mohamed
Tecnica di improvvisazione Elizabeth Corbett
Produzione Patrick Martens
Direttore tecnico Luc Galle
Tecnici luci Rudi Antonissen e Kristof Van Dijck
Tecnici di palcoscenico Joris Erven e Marianne Kiekens
Tecnico suono Alexandre Fostier
Produzione Rosas & La Monnaie
Coproduzione Théâtre de la Ville Paris e Léonard de Vinci /Opéra de Rouen
Durata 85 minuti

Rosas
Direttore generale Kees Eijrond
Direttore artistico Anne Teresa De Keersmaeker
Manager generale Guy Gypens 

Rosas è una compagnia in residenza a La Monnaie
Direttore generale Bernard Foccroulle
Amministrazione Bernard Coutant
Direttore tecnico Josep Maria Folch
Segreteria generale Patrick De Laender 

Rosas è sovvenzionata dal Ministero della Comunità Fiamminga e sostenuta dalla Lotteria Nazionale