“Albatri” è uno spettacolo di strada che si adatta di volta in volta alla scenografia naturale dei luoghi in cui viene presentato. La rappresentazione viene annunciata da qualche luogo elevato con trombe e tamburi. All’inizio un personaggio femminile, un Albatro senza maschera e senza trampoli, vestito di bianco, viene fermato e catturato da quattro attori su trampoli e a terra.
Il prigioniero viene portato innanzi sotto scorta e liberato da un personaggio alato sui trampoli con la maschera dell’Albatro.
Lo spettacolo nasce come inseguimento dell’Albatro fanciulla, e si trasforma dopo poco in una parata cordiale con musiche popolari italiane e scene giocose che si conclude con una serie di giochi di abilità acrobatici con trampoli e senza. La riapparizione improvvisa dell’Albatro fanciulla mette fine a questo intermezzo e riaccende l’inseguimento. Le scene successive mostrano scene d’amore e di tradimento dei personaggi sui trampoli finché l’Albatro alato viene trafitto, secondo suggestioni di Baudelaire e di Coleridge, da un arciere malvagio. Al momento della sua morte lontano sui tetti o da diversi luoghi altre grandi ali bianche annunciano che Albatri, più numerosi, hanno preso il suo posto.