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09/09/1992 - 19:00

Teatro Zandonai

Aktualismus. Oratorio Mongol

Ironia e originalità sono due tratti distintivi del lavoro della giovane Compagnia Castafiore, fondata nel 1989 dalla coreografa brasiliana Marcia Barcellos e dal compositore autodidatta e ornitologo francese Karl Biscuit. Il nome del gruppo si ispira all’eroina di un fumetto e i due autori collocano la loro esperienza tra Jacques Tati e Tex Avery. 
Marcia Barcellos comincia a studiare danza da piccolissima. In Brasile segue inizialmente corsi di tecnica classica, sentendo però ben presto l’esigenza di dedicarsi alla danza contemporanea. Dopo il liceo accompagna un’amica in un viaggio in Europa: giunta a Parigi decide di rimanere. Rapidamente riesce a guadagnarsi da vivere lavorando come danzatrice. Allieva di Alwin Nikolais al CNDC di Angers, maestro fondamentale per lo sviluppo del suo futuro percorso artistico, Marcia Barcellos entra nella Compagnia di Quentin Roullier. Qui incontra Alain Michon, Santinago Sempere e Dominique Rébaud, insieme ai quali fonda nel 1981 il gruppo Lolita. Negli anni successivi lavora con i coreografi Philippe Decouflé e Regine Chopinot. Nel 1987 collabora per la prima volta con il musicista Karl Biscuit in un pezzo intitolato “Isidore D.”, firmato da lei stessa insieme a Eric Larrondo. Già in questo brano i danzatori sperimentano alcune bizzarre tipiche del lavoro successivo di Castafiore, ascoltando la colonna sonora dello spettacolo con degli walkmans. 
Dall’81 ad oggi la Barcellos firma le coreografie di “Bla Bla” (’82), “Qui a Tue Lolita” (’83), “Les Indolents Délires” (’84), “Zoopsie Comedi” (‘85/’86), “Mouse Art” (’87), “Les K” (’89), “Aktualismus” (’90) e “Anathématic Kaos Illimited” (’91). 
Per Aktualismus la Barcellos e Biscuit scrivono:… “L’uomo è una pura astrazione e la sua rivolta una finzione... Noi ci siamo proposti d'evocare la vita di tutti i giorni di due personaggi adiposi e glauchi, Ornito e Gravbek, che tentano di strappare al caos della dominazione totale la maschera mutevole di una libertà che non esiste più”. 
Aktualismus, il cui sottotitolo già di per sè comico è “Oratorio Mongol”, è una divertente parodia del mondo d’oggi. I danzatori, uomini-robot, che portano magnetofoni sul ventre e alto-parlanti sulla testa, si muovono con gesti meccanici, schiavi degli stupidi clichés del nostro tempo. 
Anathématic Kaos Illimited prosegue questa linea di ricerca, partendo dall’immagine di un mondo post-industriale dominato – dicono gli autori – dalla propagazione dei media e caratterizzato dalla fine delle ideologie. I danzatori, che sembrano personaggi usciti dai fumetti, sono gli interpreti della delirante banda sonora di Biscuit: stralci di dialogo tratti dai serials televisivi.